mercoledì 24 dicembre 2014

Privatezza o privazione (sensazioni di inadeguatezza)



Privatezza o privazione
Saranno contenti i miei amici psicologicamente condizionati e mentalmente globalisti, siamo in ingresso verso il nuovo ordine planetario dal pensiero unico.
Manca poco, ormai il controllo sulla gente è pressochè compiuto.
Per molti, ma non per tutti.
Telecamere, telefonini, web, controlli ambientali non autorizzati, ricezione di impulsi elettronici o frequenziali di tutti i generi, il cielo trasformato in una colossale antenna, in un immenso ripetitore, manca solo l'acquisizione coatta dei famigerati micro chip e siamo a posto.
Del resto il bombardamento mediatico fa il suo corso anche in questa branca di sottomissione elitaria a danno della gente.
E tutti a maledire i politici che consentono tutto ciò, e comprare tre quotidiani al giorno per sentirsi informati, vedere almeno due telegiornali, mandare i figli a scuola, studia figlio mio, così diventi più intelligente, ridicoli!



E' recentissima la vicenda del sequestro subito da una mia amica di tutti i suoi dispositivi elettronici atti a comunicare, rea unicamente di essere critica verso questo sistema, e di scrivere addirittura nelle pagine di un quotidiano apertamente e coraggiosamente popolare, che opera unicamente a favore di una alternativa informazione sincera e leale.
E cosa dovrei dire io stesso, so benissimo di essere sotto costante controllo da parte di questo sistema, 200 irriverenti articoli pubblicati su ilsovranista lo justificano, sistema che di etico e democratico non ha nemmeno la parvenza.
In primis, perchè scrivo in tre giornali palesemente contrari a questo sistema dominante, voluto non da politici ininfluenti, ma dai veri padroni di questa illusoria nazione italica.
I finanzieri speculatori internazionali facenti capo a venti famiglie che dettano legge e iniquità in tutto il mondo, fatte salve alcune nazioni sovrane che parzialmente ne sopportano l'urto e resistono al loro strapotere.
Il fatto poi che apparteniamo alla componente più sincera e leale verso il popolo sardo del governo provvisorio isolano, fa si che siamo sotto controllo costante e bersaglio di minacce più o meno velate, anche da parte di chi dovrebbe essere dalla nostra parte.
Non voglio addentrarmi in argomenti che riguardano due nostre esperienze che ora, ne sono certo, ci vedeva, e ci vede, contrapposti ai poteri scuri e occulti, che armano la mano di gente a noi vicina.
Parlo dell'esperienza nota e attuale di Arborea, in una azienda sotto pesante attacco di componenti potentissime che penso abbiano lo scopo di acquisire territori in funzione di lucrose attività, sospetto che le aziende sotto attacco in quel territorio, facciano gola a fetenzie dall'immensa potenza economica, meno male che lo splendido gruppo dei popoli liberi e della componente sana del movimento, ha preso l'impegno di difenderla ad oltranza.
Ma parlo anche della nostra passata esperienza di Uta, la quale ci ha portato ad un passo, un piccolo, unico passo, decisivo verso il raggiungimento di risultati storici per il nostro popolo, avvenimenti contrari forse decretati dall'alto, e messo in atto da misere fetenzie nostrane, ne hanno inficiato la realizzazione.

Porto ancora nel cuore la pesante sensazione di inadeguatezza personale riguardo a quegli avvenimenti, ma ho ben chiari i motivi del fallimento di quell'epica avventura.
Non sto qui ad elencarli, ma sono convinto che le due situazioni siano collegate da un unico filo conduttore, gestito e manovrato da un invisibile burattinaio, che muove i fili attaccati alle mani e al cervello di piccolissimi guastatori che si definiscono sardi, ma agiscono per conto del colonizzatore.
Privatezza o privazione?
Privazione, sicuramente, ma anche la constatazione che siamo sotto attacco, parlo di tutto il popolo, inadeguatezza, in questo parlo di me stesso, impossibilità di poter contrastare, sensazione mentale di impotenza, ma così è, non ci fermiamo, nonostante tutto.
Nonostante lo strapotere apparente delle oligarchie.
Il bene deve trionfare, oggi più che mai, siamo sulla soglia di un terribile alone di dominio elitario, di un controllo globale e completo su tutti gli esserei viventi in questo depauperato pianeta.
Chiedo solo una cosa, che si ragioni su queste tematiche, che si faccia uno sforzo per capire dove ci stanno portando, per conto mio sono arrivato alla conclusione che il loro fine è di rendere schiavi tutti i popoli della terra, dobbiamo arrivare a capire che i nostri nemici stanno per cantare vittoria, non è ancora troppo tardi, ma è necessario svegliarci dal sonno atavico che ci immobilizza.
Dobbiamo arrivare a capire che i nostri nemici stanno per cantare vittoria, spalleggiati da gente che si definisce solidale con la gente, ma opera (forsanche retribuita per i suoi misfatti) contro la sua stessa gente.
Alcuni lo hanno già capito, altri stanno ricevendo vibrazioni di verità, altri dovranno aprire la mente, vuotarla da ciarpami imposti, per lasciare uno spiraglio a questa realtà, sempre più celata.
Celata per molti, ma non per tutti.
Il nuovo dominio di poche famiglie, è alle porte.
La gente non conta più niente, ma è lei stessa che lo ha voluto, ora nasce una nuova coscienza popolare, una decisiva consapevolezza, ora ci riprendiamo tutto ciò che ci appartiene.
testo e illustrazioni di mariano abis

https://jolao77.blogspot.it/2018/01/considerazioni-su-otto-anni-di.html

https://jolao77.blogspot.it/2015/01/delitterazione.html

https://jolao77.blogspot.it/2015/07/stefano-santini.html

2 commenti:

  1. Stiamo alimentando quest'impotenza con le nostre menti . Leggiamo ,scaviamo , gridiamo sul pc .......Libertà ! Che sia arrivato il momento dove guardarsi negli occhi tra noi resta il primo passo per rovesciare il tragico destino che hanno deciso ?!

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    1. Troppi argomenti, troppe dispersioni, mai una volta che riusciamo a focalizzare una situazione, analizzarla coscientemente, troppe le vicende che ci vengono sbattute di fronte agli occhi, non abbiamo un fine razionale sul quale puntare, ci hanno studiato bene, purtroppo, ci capiscono , loro hanno sociologi, scienziati, psicologi, e chissà quante altre professionalità, al loro servizio, ma sono convinto di una cosa, che la naturalità vince sempre sui meccanicismi, sulle forzature, sulle aberranti distorsioni che ci vogliono far subire, siamo naturali ed umani, loro non conoscono le immense potenzialità a disposizione di un umano che ha capito può sprigionare.

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