domenica 25 ottobre 2015

Se non scrivi in limba non sei un patriota

Se non scrivi in limba non sei un patriota
SABATO 24 OTTOBRE 2015
M***
Po kini teniri timorìa ascriri e a fuedhai sa lingua o limba in sa de duas variantis, Logudoresa e Campidanesa. Si biri ca su prexu est meda de ndi fai parti de sa familia, apustis no sciu si a calincunu dh'amncara sa gana o teniri bregungia de provai a sumancus a scriri po acomenti dhu fuedhara su sardu de bidha sua! 154 annus de colonialismu, no creu ki appanta scancellau s'arrastu prus de importu de unu populu ki no est sa limba sceti, cantu sa libertadi de essi SARDUS! 

Jolao Mariano Abis
tutto giusto quello che hai scritto, infatti chi non parla in limba non potrà mai essere un buon patriota

M***Custu no nc'intrara nudha o Marianu! No pighisti allu po cibudha! No sciu a comenti fetzara s'aministradori a ti teni ancora in custa truma!

Jolao Mariano Abis ti svelo un piccolo segreto, io parlo e ragiono in sardo, e scrivo in italiano, ho il sospetto che tu parli in sardo, scrivi in sardo e ragioni in italiano, soddisfatto?





Abbiamo cinque case, e in ciascuna di esse l'ospite è considerato sacro, accolto con tutti gli onori, fino a quando, eventualmente, non scopriamo che non è venuto con intenzioni serie e ha intenzione di provocare, e se dimostra di possedere ironia, è ancora più apprezzato, e ripagato con la stessa moneta.
Preferiamo il fioretto alla spada, la contesa diventerebbe così più ... elegante ... La trascrizione che si trova in cima a questo testo, dimostra invece, che noi non siamo trattati alla stessa stregua, di come accogliamo i nostri ospiti.
Poco male, ci sono i signori, e ci sono gli altri, che signori non sono. Circola voce, non capisco perchè, che chi non scrive in limba, dimostra di non essere un buon patriota.
Capisco le motivazioni, ne approvo il concetto che spinge verso ragionamenti di identità di popolo, tutto giusto, sacrosanto, ma essere così tassativi, manichei, è dimostrare di non voler ragionare, di non voler capire.
Ho sempre parlato in lingua sarda, la preferisco di gran lunga all'italiano, suo derivato, per la sua liricità, il senso di poesia che trasmette, la sua scorrevolezza, perchè la sento mia.
Purtroppo non mi sono mai esercitato a scriverla, è questo un crimine così grave?
So di non saper scrivere il sardo correttamente, e quindi non scrivo in sardo.
Per scrivere un sardo italianizzato, come fa la stragrande maggioranza della nostra gente, preferisco scrivere in italiano, faccio più bella figura.
Esistono, invece, dei personaggi che scrivono solo in sardo, salvo quando si relazionano col potere colonizzante, allora diventano così conigli, che variano come per incanto lingua di scrittura, omaggiando il potere che, tengo a ricordarlo qui, nella nostra terra è in difetto di giurisdizione.
E allora, mi chiedo, dove sta la coerenza di simili azioni?
Possono essere considerati più patrioti di me?
Ho grossi dubbi in proposito, ma tant'è, se loro sono convinti, chi sono io per svegliarli nel sonno nel quale sono contenti di cullarsi?
Si tengano le loro convinzioni, ma lascino liberi gli altri di combattere il colonizzatore con le armi migliori, quelle che sanno usare meglio.
Mi sentirei ridicolo a usare una lingua della quale non ho assoluta padronanza, mi sentirei ridicolo nello scrivere in sardo senza saperlo scrivere, rimedierò a questa mancanza....forse. 
:Mariano-Abis

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