lunedì 2 novembre 2015

Limba e sue origini

Limba e sue origini. (Secondo quanto ho capito dagli insegnamenti di un patriota professore glottologo, che fa dell'impegno per la sua lingua una necessità per trasferire, justamente, orgoglio al suo popolo).
Mi ha sempre attirato la parola "ancestrale", forse la uso troppo spesso, spero non sempre a proposito. Non mi sono mai interessato in maniera specifica di limba, se non, lo ammetto, a infimi livelli. Frequentai un corso, in quel di sorres, che abbandonai quasi subito, quando capii che i due insegnanti, avevano intenzione di trasferirci più che altro concetti standardizzanti, e in definitiva avvilenti per il già acquisito. Quando sento odore di conformazione, standardizzazione, appiattimento verso l'infimo, sto con le orecchie bene aperte, per cogliere seppur minime tracce di concetti mondialisti o globalizzanti. 
 
 
Mi si diceva che, per una standardizzazione e omologazione tra limbe, era necessario abolire gli apostrofi, ciò mi fece suonare un campanello di allarme, a me che ho sempre pensato, anche se da incompetente, che gli apostrofi, nella nostra lingua, consentono di rendere più fluida e poetica la costruzione di un frase. E poi tutto questo voler prediligere una lingua che sarebbe nata in tempi attuali, poteva essere un tramite di svilimento del già esistente.
A torto o a ragione, decisi che avrei dovuto abbandonare il corso, quando mi confrontai con i due insegnanti, per chiedere più dettagliate spiegazioni, non mi concessero gran credito. Riesco sempre, con domande, provocazioni, o ragionamenti ad hoc, a capire di straforo le intenzioni dei miei interlocutori. E le loro intenzioni mi risultarono indigeste, avvisai che quella era l'ultima lezione che avrei seguito.
E torniamo al termine ancestrale.
Il Professore glottologo, afferma che esistono ben centomila termini di chiara matrice sarda, lingua intercalata con due antichissime lingue, il sumero e l'accadico, molti di essi sono quasi completamente dimenticati, e che, se vogliamo bene al nostro popolo, sono assolutamente da riesumare.
Riporto una sua frase che trovo incisiva, e che certifica il suo fine didattico, riguardo agli indubbi vantaggi che la sua linea di studio può portare al nostro orgoglio di popolo.
Professor Salvatore Dedola:
"In ogni mio lemma, sto cercando di far capire quattro cose:
1. che il sardo non deriva dal latino;
2. che il sardo non deriva dall'italico;
3. che l'italico è una lingua molto diversa dal latino;
4. che il sardo si evolvette in autonomia, senza dover nulla a nessuno, ma solo confrontandosi con tutte le lingue del Mediterraneo".

Anche un perfetto ignorante in tematiche linguistiche come me, capisce la enorme portata di simili affermazioni. Sempre il Professor Dedola, afferma che nel mondo occidentale, solo tre lingue hanno valenza superiore, perchè derivate direttamente da sumero e accadico, esse sono l'ebraico, l'arabo e il ... sardo!
E allora, perchè il nostro popolo, non dovrebbe percorrere questa strada, (non la definisco teoria perchè penso che abbia un ben più alto valore ), e affermare che anche la lingua, dopo (o prima ) della storia, della cultura, e della giurisprudenza occidentale, derivano dai nostri antichi abitatori della terra di Sardegna?
E' tutto ampiamente plausibile, e penso dimostrabile.
Avanti tutta, allora, per stabilire che le eccellenze riferibili "anche" alla nostra lingua, si affiancano ad altre eccellenze, non ultima la conformazione archeologica di assoluta preminenza, della nostra madre terra, che mi piace definire "santuario", o il sapere che la storia, la cultura occidentale, la giurisprudenza, il pensiero occidentale, sono nati qui.
©MarianoAbis
 
 
 


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