domenica 29 novembre 2015

Morte di un rettile.

Morte di un rettile
Nessuna celebrazione, quello che è ineluttabile succederà, non può essere altrimenti, ormai è chiaro che il rettile agonizza, nessuna autocelebrazione, beninteso, anche noi siamo in cammino verso la conoscenza, anche noi dobbiamo ringraziare qualcuno, quello che si fa, che si scrive, non ha secondi fini, se non cercare di trasmettere competenze, informazioni, non plagiare o convincere, solo esprimere il nostro punto di vista, giusto o sbagliato che sia.









Visioneris, pensiamo di esserlo, forse qualche avvenimento, per noi, ha un sapore diverso da quello che un altro può percepire, forse a volte abbiamo anticipato nella mente e negli scritti, un avvenimento, magari abbiamo pensato : come mai non hanno ancora effettuato una certa azione?
E magari quella azione, dopo poco tempo, viene eseguita ( o commessa).
Abbiamo capito una cosa, forse una soltanto, che il mondo è dominato da una manica di criminali che dispongono della vita degli abitanti di questo martoriato e ingiusto pianeta.
Tutto il resto, il nostro pensiero, è conseguenziale.
Che le risorse che truffaldinamente continuano a nascondere, stanno per essere disponibili a tutti.
Un grande risveglio collettivo è in atto, basta poco perchè all'umanità sia evidente che è stata tarpata ogni possibilità di umanesimo e di progresso, e allora verranno fatti i conti, chi ha impedito una vita serena, per sue mire personali di potere, verrà processato e condannato, i loro meccanicismi ( kalergi, dulles, gender, scarsità, truffa monetaria, esproprio di sovranità, infelicità indotte ) niente possono di fronte ad una umanità naturalmente risvegliata.
Di fronte ad una umanità che fa del rispetto per il pianeta, la naturalità e la semplicità, le sue armi più potenti.
Il dominio del male sta per finire, stiamo attenti ai colpi di coda della bestia morente, e tutto si risolverà per il meglio, per un nuovo, sereno umanesimo, e quando ogni popolo si libererà, si potrà pensare ad un nuovo sistema planetario più justo, un nuovo sistema ancora da studiare, il sistema delle nazioni, dove ciascun popolo possa esercitare la sua sovranità, le sue tradizioni e possa riscrivere la sua storia. Riteniamo che questa seconda fase, non spetterà alle nostre generazioni eseguirla, noi ci accontenteremo solamente di dare il colpo di grazia al sistema mondialista.

Mariano Abis






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