venerdì 31 luglio 2015

Certe cose avvengono solo di domenica











Certe cose avvengono solo di domenica

21 Dicembre 2010
Sabato sera
E tu adesso sei assente,
....Silvia.

Penso di averti perduta.
1000 chilometri 
per una volta non riesco a penetrare i tuoi pensieri,
e così che per una eternità solo in pochi si accorgono di entrare e di uscire continuamente per lo stesso inspiegabile, differente  varco dimensionale, frequenziale, dai colori sempre diversi, consapevolezza svanita? No.
Solo la risultanza di chiusure vendicative.
Graffi al femminile.

Mai avuta consapevolezza.

Solo inconsapevole finzione.

Solo un girovagare tra spettacoli da circo, far parte della comunità degli artisti da strada, in uno spettacolo completamente diverso ogni volta, ma che ha ogni volta lo stesso tema, lo stesso grigiume, l'inganno di un ambiente viscidamente e inutilmente etereo, fasullo, una società dai valori fumosi, ingiusta e melmosa.
In questo pantano non sto male, improvvisamente mi ci trovo a meraviglia.
Sono diventato un rospo, la palude non riflette il mio viso, ma ci sguazzo, mi adeguo, mi mimetizzo, mi bagno e mi asciugo, il solito maledetto , inspiegabile bluff.
E tu adesso stai in silenzio, lontanissima nello spazio e nella mente.
Ermetica.
E io continuo il mio spettacolo da strada, sempre diverso, sempre inutile.

I colori degli abiti di scena si sono infeltriti, evaporati, restano spenti. 

22 Dicembre 2010
Domenica
Imbottigliato in quell'enorme rotatoia.
Imbottigliato da esseri inutili come me.
Poi
Improvvisa,
La Luce !
Il Dono!







E Luce Sia !!!



mariano abis








disagibilità ( generazione all'amuchina )

Disagibilità
Scrivere in maniera disagevole.
Mi trovo sempre in difficoltà, quando mi accingo a scrivere delle miserrime mancanze della gente.
Delle miserrime mancanze di un amico appartenete a mezza generazione più giovane della mia.
No, non parlerò di lui, ma della sua generazione.
Non è da tanto tempo che mi sono accorto dei miei errori di educatore e di garante della salute dei miei figli.
Se avessi avuto le competenze odierne, avrei agito diversamente.
Il difetto di ogni generazione, ne prendo atto solo adesso, è il non volersi informare a fondo di tutte le implicazioni che il sistema impone come verità, ma che sono fasullerie assolute.
Tralasciamo il grosso problema delle vaccinazioni imposte o consigliate, non siamo medici, ma oggi  abbiamo capito a cosa servono.
A creare generazioni deboli, e dipendenti, in due parole.
A infondere il terrore di un granello di polvere, di una macchia su un vestito, di un corpo non asettico, ad invogliarci a prevenire, si vede che prevenendo la gente spende di più, altrimenti non ce lo direbbero in tutte le salse.


giovedì 30 luglio 2015

R.N.A.L.






R.N.A.L.


Pier Paolo Orrù

Noi abbiamo sempre demandato ad altri il nostro destino e il nostro futuro, questo è successo perché abbiamo creduto nelle istituzioni sardo/italiote.
Regione Sarda, Province, e Comuni sono enti territoriali italiani, che agiscono nell'interesse dello stato italiano e non nell'interesse dei Sardi.
Questi enti vanno ignorati, possiamo creare i nostri enti territoriali per la gestione dei nostri interessi.
Con il Movimento di Liberazione Nazionale Sardo questo è possibile, esiste già una autorità di governo che è il Governo Sardo Provvisorio, stiamo lavorando per istituire i municipi e fondare lo Stato Sardo, stiamo nominando la commissione per la stesura della bozza della nostra costituzione.
Quindi portare i Sardi a libere elezioni.
Questo traguardo non è lontano, abbiamo bisogno anche di te, della tua collaborazione. Renditi disponibile, iscriviti al gruppo che di chi farà parte della Rete Nazionale degli Attivisti Locali.
Mettiti a tua disposizione e a breve sarai contattato dal responsabile.













martedì 28 luglio 2015

SARDUS PATER romanzo completo





























SARDUS PATER
Romanzo di Mariano Abis
Oltre un secolo di storia popolare



Una melodia si sparge nell’aria, in quell’anfiteatro naturale di questo pezzo di ogliastra, un suono leggero e soave, ma triste, note eteree che esprimono in maniera persino troppo evidente lo stato d’animo di chi suona. E certo lo strumento musicale, se pure artigianale, per non dire rudimentale, è bene accordato, secondo i canoni musicali usuali di questo pezzo di sardegna. Sempre le stesse note, che si ripetono in maniera persino troppo ossessiva, pur lasciando campo libero a qualche sprazzo di melodia. 






lunedì 27 luglio 2015

Comunicare


"La tendenza a giudicare gli altri è la più grande barriera alla comunicazione e alla comprensione."
(Carl Rogers)
Comunicare

Tutto giusto quello che è stato scritto.
Si, perchè si può comunicare su vari livelli.
Se si vuole comunicare bisogna farlo in maniera assertiva.
Ok su questo non ci piove, qualunque sia la platea alla quale ci si rivolge. 
Ma alcune considerazioni bisogna pur farle.
Prima domanda:







venerdì 17 luglio 2015

Le api


Stanno distruggendo il pianeta, vanno fermati, arrestati, bisognerà vincere il loro stra potere. 
Parlano di progresso, dicono che se le api dovessero scomparire dalla terra, non dovremo aver paura , perchè verrebbero sostituite da mezzi meccanici impollinatori, chissà come hanno pensato di produrre il miele e la cera, ah già, potrebbero essere sostituite , magari dalla lavorazione dei derivati del petrolio, maledetti !
Sta succedendo proprio questo, ci stanno portando ad una realtà dal suono metallico, ad azioni meccanicistiche, a dispregiare la naturalità e accettare progressi fasulli. Una sola civiltà ha dimostrato di poter resistere in questo forte-fragile pianeta, la civiltà contadina, ecco, stanno disperdendo quei valori ETERNI, che hanno consentito all'umanità di progredire. 


giovedì 16 luglio 2015

Fueddu e Gestu























Fueddu e Gestu 

La bambola abbandonata 

libera interpretazione della novella di Alfonso Sastre. 

Una bimba viziata e ricca, getta via una vecchia bambola, la raccoglie una bimba povera.
Lei, con l'aiuto del suo amico ciabattino, la riporta a nuovo splendore.
Le viene imposto il nome di Paquita.
La bimba viziata rivuole indietro la sua bambola. 
Nasce un contenzioso. 
Viene nominato un giudice.
Niente meno che Re Salomone.
"Prendete ciascuna per un braccio Paquita e tirate forte, chi avrà la forza di conquistarla avrà diritto alla bambola". 
La bimba povera, temendo di far del male a Paquita, la lascia nelle mani della bimba ricca. 
Salomone dispone che la bambola appartiene a chi ha avuto più amore per essa, la strappa dalle mani della bimba viziata, e la consegna alla bimba povera. 
Morale della favola , ogni cosa appartiene a chi la ama, ogni persona deve stare con chi la rispetta. 
La bimba povera e Paquita vissero in eterno insieme.



lunedì 13 luglio 2015

L'enigma del numero 067

L'enigma del numero 067
Il periodo è favorevole, la storia è dalla nostra, i documenti sono palesemente a favore della gente, e non del potere.
Pensiamo che sia tutto fattibile in termini legali, dimostreremo che questo sistema infame, al servizio dei banchieri mondialisti che stanno schiavizzando il mondo intero con la truffa della moneta, è un sistema fasullo, irregolare, oltre che truffaldino.
Sareste disposti, dopo le nostre spiegazioni sui fatti  del 1861, ed antecedenti, ad essere chiamati col nome di sardi?




Hanno adottato la bandiera tricolore del Regno di Sardegna, anche se la nostra vera bandiera è quella con raffigurati i quattro mori.
Hanno scelto un inno composto da un sardo.
Hanno usato la nostra moneta, la lira sarda.
Hanno preso decisioni senza consultare la gente.
Hanno firmato decreti senza l'avallo del popolo.
Hanno usato finanziamenti stranieri per assoggettare popoli cosiddetti italiani.
Hanno trasformato un regno in repubblica con l'inganno.
Vi hanno fatto credere alla truffa della democrazia delegativa.






Parliamo di movimenti di liberazione nazionali


Parliamo di movimenti di liberazione nazionali
In italy esistono molti movimenti di liberazione nazionali, essi hanno ragione di esistere per via di una storia che classifica la popolazione che rappresenta, come appartenente ad una nazione, con lingua, tradizioni e peculiarietà omogenee. Se chiedi ad un appartenente ad un determinato popolo che ha diritto, secondo il diritto internazionale, a lottare e reclamare la sua totale indipendenza dall’italia, se si senta più italiano o appartenente a quella nazione, nella stragrande maggioranza dei casi risponderà di non considerarsi italiano. Se chiedi invece di che nazionalità è, penso che le due opzioni se la giochino alla pari, in quanto il senso di nazione, se non italica, non è altrettanto radicato. Decenni di indottrinamento mediatico e scolastico non trascorrono invano. Se chiedi se vorrebbero l’indipendenza totale dall’italia, molti risponderebbero: ”e come facciamo a vivere”?
Se chiedi loro di andare a votare, voteranno quasi tutti partiti che hanno la loro sede principale a roma. E allora cosa ne vogliamo concludere?
Non sanno che alla piena indipendenza corrisponde la stampa di moneta nazionale sovrana, gli stipendi non verrebbero penalizzati, anzi… slegati da logiche del fondo monetario internazionale la moneta, avrebbe piena funzionalità in ottica popolare, le pensioni sarebbero comunque dovute dall’italia, o dallo stato nel quale si è lavorato, in caso contrario verrebbero accreditate dalla nuova nazione sovrana, la disoccupazione risulterebbe azzerata, perchè la nuova nazione avrebbe interesse a far girare l’economia, con risorse finanziarie abbondanti, dato che stampare moneta sovrana è molto più vantaggioso che farsela “prestare”. Chiunque avrebbe un reddito tale da consentirgli una vita serena, mano a mano bisognerebbe invogliare la gente a slegarsi da logiche consumistiche, che fanno comodo, in genere, alle multinazionali, ridando un senso concreto alla vita semplice e sana, ci slegherebbe di conseguenza dal bisogno di sottostare ai diktat della comunità medica e farmaceutica imperante altrove, e, ciliegina sulla torta, consentiremo il rientro di eventuali emigrati sparsi nel mondo, per via del fatto certo che l’economia nazionale decollerà, sostenuta da moneta statale e non privata, sganciata ormai da logiche monetariste e globaliste dalla voracità spaventosa imposte dalle elite dominanti.
E le tasse? La stragrande maggioranza della popolazione non sarà tenuta a pagare tasse, o imposte, esse avranno un senso solo in due casi: serviranno per riequilibrare disparità economiche troppo accentuate tra cittadini, e nel caso in cui ci sia in circolazione sovrabbondanza di denaro, sempre che non si trovino soluzioni alternative all’uso della moneta.
 

sabato 11 luglio 2015

Il popolo delle stranezze

Il popolo delle stranezze

Abbiamo bisogno di libertà e parliamo di indipendentismo
abbiamo bisogno di una moneta sovrana e discutiamo di monete complementari
abbiamo una storia esaltante e non la diffondiamo
la nostra terra è forse il sito archeologico più importante del pianeta e non lo sappiamo

Sa Retza










Sa Retza

Non illudetevi.
La rete è tesa.
Siete troppo meccanicisti, innaturli, metallici, il vostro sistema non può andare avanti in eterno.
Anzi direi che siete  al capolinea.
Altro giro, altra corsa, si scende!
Abbiamo sistemato la rete, quella buona, quella che serve per metterci in contatto con meno di duecento di noi.
Vabbene non è facile, perchè dovremo andare a pescare sullo 0.00... della popolazione sarda.
Ma siamo a buon punto.
Bastano meno di duecento sardi motivati, risvegliati, competenti e leali, per innescare il processo consapevole di liberazione.
Siamo già in contatto, niente rete, quella problematica e penalizzante, niente telefoni, niente di niente, comunichiamo col pensiero.
E se a volte usiamo una certa parola, anche se non proprio appropriata, ci capiamo, la parola limita, il pensiero no.
Ci siamo.
Tra poco la sardegna sarà libera.
Molta gente, finora, ha deciso di restare impigliata nella retza volontariamente, non servono troppe parole, hanno capito, si sono fatti catturare di buon grado.
Hanno capito.
Hanno ca pi to.
Ma la stessa retza serve anche per rendere inoffensivi tutti quelli che, per loro negligente colpevolezza, o per calcoli astrusi e innaturali, si sono assoggettati alle logiche del colonizzatore per tornaconto personale, sapendo che stavano penalizzando la loro stessa gente.
Loro pagheranno.
Pagheranno i politici asserviti.
Pagheranno i giornalisti collusi.
Non pagherà, ma non avrà poi tanti vantaggi, chi è resto impigliato nella rete del sistema, i vantaggi saranno tutti per gli eroi delle prime ore, per quelli che stanno agendo con noi, e per i prossimi che parteciperanno attivamente alla festa della liberazione della nostra terra.
Gente che avrà rischiato di suo, anteponendo il bene della sua gente alla illusoria protezione passiva dei suoi cari, la libertà non è gratuita, costa fatica, impegno, determinazione, intelligenza, costa accettazione di rischi, ma chiunque la può conquistare per se stesso, in primis, e di conseguenza per tutti.
Retza de is Attivistas Localis de su Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu, se vuoi cercarci, non è difficile trovarci, fatti imbrigliare dalla Retza, noi lo abbiamo già fatto, noi ci siamo, e tu?
.
E tu?




















venerdì 10 luglio 2015

La stazione ferroviaria

la stazione ferroviaria

Cosa hanno in comune un seme, una stazione ferroviaria, e una costruzione nel deserto?

Mariano Abis 

Nella stazione ferroviaria del mio paesino, mooolti anni fa, era tutto un brulicare di gente, c'era il capo stazione, il bigliettaio, un addetto agli scambi dei binari, un inserviente che teneva puliti e in ordine tutti gli spazi, c'era persino un piccolo bar, con due addetti, uno preparava a tutto spiano cappuccini, l'altro panini. il bar era stracolmo di studenti e operai. Allora il servizio di trasporto pubblico era inteso come una necessità, dato che in pochi avevano un mezzo proprio per spostarsi, eravamo immersi in quella problematica e scomoda situazione che veniva chiamata civiltà contadina.

A voler essere cattivi, si poteva definire antiquata. Ma tant'è, quell'ambiente era vivo, vitale, e la gente si relazionava volentieri, e 

giovedì 9 luglio 2015

Il pennello e la matita

Il pennello e la matita

Ho incontrato un prestigiatore.
E' spagnolo.
Si, lo so, oggi come oggi vanno di moda i greci, ma non posso dire che lui è greco se è spagnolo, di madrid.
Mi ha detto che le parole sono come il coniglio che esce dal cilindro magico.
Quando ho associato il suo nome, Joaquin, al termine prestigiatore, mi ha ripreso.
"Io sono un illusionista, impara a dare il giusto significato alle parole."
E' un artista di strada, ha girato il mondo in lungo e in largo, con la sua donna Carmen, e col suo incredibile furgone che chiamano Esteban.
Ci sta di tutto, incredibile, una altra sua illusione.
Dice spesso: "Prima pensa, poi realizza, se pensi difficile, realizzerai cose difficili, uniche".
Certe volte non lo capisco, e giochi di prestigio non ne so fare.
Ma lui si.
Mi raccontò che all'età di cinque anni subì una sorta di karma, ma lui preferisce usare il termine carisma.


mercoledì 8 luglio 2015

Stefano Santini



Stefano Santini


Un ricordo per Stefano Santini
di Jacopo Cioni

Fra un mese è un anno che Stefano è scomparso, nel senso che non si sa dove sia sparito.


Stefano Santini

Queste righe vogliono ricordarlo nell’anniversario della sua scomparsa.

Il 2 Agosto del 2014 Stefano è uscito di casa in calzoncini senza chiavi ne documenti e non è più tornato. Questa su è l’unica foto che ho mai avuto di Stefano.

Stefano è stato un amico, di quelli digitali, mai incontrato, una di quelle amicizie che forse si sviluppano proprio per l’assenza di contatto, data da parole libere e non condizionate dall’ingombro della materia corporea. Abbiamo imparato a fidarci l’uno dell’altro e se pur estremamente criptico, Stefano mi ha più volte sorpreso. La sua conoscenza delle trame del maligno era notevole, soprattutto rispetto a massoneria e illuminati, il suo puzzle sul NWO era molto, ma molto più definito di quello di tanti altri, e in parallelo i suoi studi filosofici lo rendevano superiore mentalmente alla maggioranza della pletora umana. La sua scuola pitagorica ne era l’esternazione.

I comunicati internazionali della polizia lo definiscono una persona squilibrata e forse per occhi normali lo era, ma sono più che sicuro che dentro di se erano maturate una serie di convinzioni che personalmente da materialista non raggiungerò mai, e che gli invidiavo perchè lo rendevano libero più di me.

Bene, bando alle tristezze e convinto che abbia sicuramente trovato la sua strada parallela voglio creare un

EVENTO

e chiedervi di pubblicizzarlo il più possibile, di invitare gli amici e di partecipare in maniera che sia forzata la barriera che separa i parallelismi, o gli strati, o qualunque cosa esista fra noi e lui, e possa arrivare il nostro messaggio, il nostro saluto. Anche chi Stefano non lo conosceva può partecipare e magari conoscerlo leggendo i suoi scritti.

Grazie Stefano per la tua amicizia. Qua sotto tutti gli articoli di Stefano scritti per ilsovranista dal primo sino all’ultimo.












Jolao77 si associa alle parole di Jacopo.


lunedì 6 luglio 2015

Non serve

Non serve

Non serve dialogare con bruxelles o roma, o strasburgo, loro non contano un mazza, non possono decidere niente, sono solo dei miserevoli esecutori di ordini altrui, ordini dati dalla fetenzìa mondialista dilagante, non si dialoga col nemico in condizioni di subalternità, è contrario ad ogni ragionamento logico, se proprio si deve trattare, lo si deve fare in maniera equilibrata, con pari dignità, seguendo regole internazionali valide e sottoscritte da tutti, non si gioca con regole scritte appositamente per tenerci sottomessi, ci dobbiamo aprire al mondo unicamente con chi condivide le nostre aspirazioni, con i nuovi stati appena costituiti, liberatisi dalla georgia, ... l'ossezia e l'abkhazia, per esempio, con i popoli che versano nelle nostre stesse condizioni di colonizzati, dobbiamo trovare in terra di sardegna la nostra libertà, non altrove.
Ci dobbiamo decolonizzare per ottenere la nostra giusta libertà, non è discutendo che ce la concederanno, ma creando le condizioni per obbligare il colonizzatore a lasciarci in pace con noi stessi.


sabato 4 luglio 2015

Le logiche imposte




Le logiche imposte 
Ma sono io che lo voglio? E se lo voglio, riesco? La risposta è insita nella domanda stessa, una volta che si stabilisce che la gente non conta più niente, super condizionata da messaggi più o meno palesi, più o meno subliminali, tutti ad adeguarsi volenti o nolenti, all'andazzo imposto, tutti pronti ad assorbire come spugne le frequenze e le vibrazioni che ci trasmette chi non ci vuole bene, chi non vuole una società naturale, si la risposta è conseguenziale.
 Nel momento in cui non riusciamo a deprogrammarci o non facciamo nessuno sforzo per uscire dalla gabbia mentale, allora si, la colpa è nostra, saranno potenti quanto mai, ma l'umanità ha dentro di se tutte le armi per sconfiggerli, basta saperle riconoscere, e usarle in maniera adeguata.
Dipende tutto da noi, solo da noi, il loro agire è fittizio, innaturale, imposto in maniera subdola e macchinosa, ma la naturalità vince sempre, la gente .vince sempre, lo scorrere liscio degli eventi li rende più fluidi e veloci dei loro meccanicismi, dipende tutto da noi, solo da noi.

venerdì 3 luglio 2015

Ancora

Ancora
Ancora non si capisce che i politici in tutto il mondo non contano una beata min...chia di niente, ancora non si capisce che loro, i migranti, sono delle vittime come e più di noi, della fetenzìa mondialista, ancora la gente non ha imparato a guardare oltre la cortina fumogena creata apposta per lei, per renderla cieca, ancora non si capisce che se una guerra deve essere combattuta, la dobbiamo dichiarare noi alle elite, ancora non si capisce che ogni popolo, deve trovare da se la sua giusta strada, non importa quanto sarà lunga o dolorosa questa strada, ancora non si capisce che la parola razzista non ci appartiene, è un termine imposto, ancora non si capisce come sia facile per loro disunirci, , ancora non si capisce che la fetenzìa crea problemi in africa per creare problemi in occidente, ancora non si capisce perchè la gente sia così idiota e manovrabile, ancora non si capisce perchè ogni popolo non viene messo nelle giuste condizioni di libertà, no questo lo abbiamo capito, la gente non deve decidere niente, deve essere divisa ee eggregorizzata, teoria kalergi, dulles e gender, insegnano, teorie elitarie che bisogna essere dei ciechi per non riconoscere come nefaste per la gente.

mercoledì 1 luglio 2015

Sorres








Sorres
Non voglio pensare che la mia località di origine, la città di Sorres, dopo che MLNS insieme a tutti sardi, avranno liberato l'isola dalla demeritocrazia italiana, conservi l'aspetto attuale.
E non parlo solo in termini logistici, ma anche in termini di popolazione umana e animale.
Sorres è una città antichissima, ombelico storico di tutta una vasta zona campidanese a  settentrione della capitale.
E Sorres ha una peculiarità invidiata da tante zone della sardegna.
Il suo territorio è costellato da innumerevoli fonti d'acqua pregiatissima, specialmente nella zona che confina col territorio della città dello scrittore Giuseppe Dessì, biddaxirdu, descritto da lui come un paese d'ombre.
Torniamo all'acqua sorrense.
Lasciamo cadere con un frastuono assordante le teorie dell'amministratore delegato della multinazionale nestlè, che vorrebbe l'acqua del pianeta privata e vendibile.
Qualcuno ha risposto che prima dovranno dimostrare di essere proprietari di nuvole e pioggia. 
Torniamo al termine demeritocrazia italica.
Arrivo alla fonte comunale intenzionato a fare la mia scorta mensile di buona acqua, ma una sorpresa mi attende.
A parte il fatto che da tempo è stata resa inoperativa una struttura coperta con quattro o cinque rubinetti che di per sè non potevano soddisfare le esigenze di Sorres e dei paesi limitrofi, i cui abitanti sono assidui frequentatori delle fonti sorrensi, sostituita da un impianto, fatiscente già da subito, derivato dall'assurdo pensiero che quattro rubinetti fossero più che sufficienti, mi ritrovo a fare una assurda fila.
Dei quattro rubinetti, tre sono inoperativi, perchè qualche vandalo, o la scarsa qualità dei materiali impiegati, ( in italy il problema è sempre lo stesso : "non ci sono soldi", mi viene da piangere per la rabbia ) , hanno fatto si che si dovessero guastare in breve tempo.
Morale della scombinata favola che mi è toccato subire, ho dovuto aspettare qualche ora per soddisfare il mio fabbisogno del bene più prezioso che esiste su questo pianeta.
Naturalmente jolao non è tipo che aspetta senza eliminare il suo bisogno di comunicare, e si è ritrovato a fare un estemporaneo comizio, o meglio una piccola conferenza con relative domandine finali.
Aveva con se alcuni foglietti con l'indirizzo del suo sito jolao77, che ha distribuito all'improvvisata platea.
Si è parlato, appunto, di demeritocrazia italica, della assurda truffa della moneta unica, dell'europa delle elite, e il discorso si è fatto più interessante quando un astante ha chiesto, in maniera forse un po' provocatoria, che dato per scontato che jolao conosceva quei dati di fatto, sicuramente avrebbe potuto fornire anche le soluzioni.
E quella domanda, che potrebbe mettere in difficoltà molta gente, è il fine, la sintesi, il traguardo di tutti i discorsi precedenti.
Una domanda sempre attesa e auspicata.
A quel punto è partito il disco mnemonico inarrestabile, che non ha bisogno di imput per correre in binari già ampiamente collaudati.
La parolina magica, mai pronunciata prima in quel contesto, fa subito capolino.
MLNS
Movimentu de Liberatzioni Natzionali Sardu.
La risoluzione di tutti i problemi, l'esempio di vita e società sana che daremo al pianeta intero.
Noi ci crediamo, dato "Noi siamo MLNS", ciascuno di noi è MLNS.
Decolonizzazione, come fare.
Diritto internazionale, come utilizzarlo.
Giurisdizionalizzare sotto sovranità sarda territori e genti.
Dare il ben servito a italy, equitalia, tasse, trasporti fatiscenti e dai prezzi quanto meno esorbitanti, il grande crimine del torio e del cosi detto uranio impoverito, l'ingombrante presenza militare atlantica e sionista nel territorio di Sorres e dell'isola tutta.
Sul terrazzo di casa jolao, prospicente ad una delle strade principali di Sorres, in bella vista, campeggia una enorme bandiera bianca e gialla "no alle scorie nucleari".
Non è la bandiera vaticana, no, è uno dei simboli della lotta del mio popolo contro aberrazioni peninsulari e globaliste.
Parzializzare fino rendere non operative strutture statali tipo il pubblico registro automobilistico, il registro delle imprese, gli uffici postali italici, strutture come regione, province e comuni sotto egida del colonizzatore, tasse, gabelli e imposizioni da debellare al più presto.
Noi non faremo niente "contro" , l'italia se ne andrà perchè da noi non riceverà mai più niente di buono, solo problemi.
Nel futuro Judicau de Sardinnia non esisterà niente che assomiglierà a imposizioni che abbiano parvenza di tasse, le pensioni saranno gratuite e soddisfacenti, il bene prezioso del lavoro non sarà tassato.
Moneta Sovrana del Popolo Sardo, è nei nostri programmi.
Moneta sovrana e popolare, la risoluzione.
Distruzione immediata, in quel momento, di disoccupazione e sofferenze sociali.
Il ritorno, e non è cosa da poco, di tutti quei sardi emigrati in tutto il globo che vorranno tornare.
Potenza dell'aggrappamento positivamente patologico alle proprie radici, caratteristico del nostro popolo.
Si, siamo ammalati di sardegna.
E' facile essere legati indissolubilmente all'isola più bella del mondo.
Durante la discussione, qualcuno mi ha sparato una considerazione: "ma non è che tu, jolao, sei un tantino auto referenziale?"
Nessun problema a rispondere, la teoira dulles, a me e MLNS ci fa un baffo.
E giocoforza essere costretto a spiegare i concetti cari alla teoria dulles.
Non è certo tempo perso.
Spiegare che in pochi anni, la sardegna, per opera di MLNS, diventerà un'isola felice, il suo popolo e chi vorrà unirsi a lui, da qualunque parte provenga, sarà immerso nella serentà assoluta, possibile e realizzata.
Noi non diciamo che lo vogliamo fare, nella nostra mente è già cosa fatta.
Aspettiamo che i sardi capiscano.
Jolao77.blog spot.com , tutto su MLNSardu.

mariano abis











P.S.
Ricordo con una certa apprensione quando, all'incirca tre anni e mezzo fa, ogni volta che cercavo di entrare in relazione con la gente, e spiegare le mie risultanze dalle letture abbastanza frammentarie che avevo assorbito, essa dimostrava freddezza, erano frustranti per me, i vari atteggiamenti inequivocabili di disinteresse espressi in mille modi, il girare la testa dall'altra parte, il non seguire il discorso, interrompermi sfruttando una parola detta, che dava adito a variare tematiche, mi rendevo conto di essere "pesante", inconcludente, e noioso.
Oggi non è più così, la forza degli argomenti che MLNS porta a conoscenza dei sardi, è di una potenza inaudita, novità sostanziali assolute, concretezza ai massimi livelli, il non riconoscere colonizzatori, il fondamentale compito decolonizzante che il Governo Sardo Provisorio porterà a compimento ( a compimento, lo ribadisco, non è una idea, è certezza, perchè nella nostra mente è già avvenuto) , fino alla completa libertà del nostro popolo.
Oggi tutti cercano di non perdere una parola detta, si informano, chiedono riscontri in rete, fanno domande, aspettano in ansia risposte, no, oggi è ben diverso da ieri, oggi noi siamo MLNS, gridatelo anche voi in tutta la sardegna.

No, amici, non sono io che ho imparato a comunicare, no, tutto è dato dalla forza delle cose che abbiamo intenzione di fare ( per noi sono già realizzate) , la potenza dei nostri pensieri , in funzione del riscatto di questa terra.
MLNS e la sua conseguenza, la libertà !