giovedì 27 agosto 2015

Le battaglie vinte fanno vincere una guerra

Le singole battaglie fanno vincere una guerra.
Sono reduce da una interessantissima discussione con un mio amico.
Si diceva che le priorità per difendere la nostra terra, risultano infinite.
Si valutavano, appunto, le mille priorità, e  quali di loro dovessero avere preminenza.
Presenza di servitù militari. (colonizzazione orrenda)
Presenza di residui radioattivi da esse indotti.m(animali che nascono orribilmente deformi)
Trivellazioni selvagge. (Problemi indotti che resteranno per migliaia di anni).
Arrivo di scorie radioattive da usi civili. (Cosa ci sia di civile nell'uso dell'energia nucleare non è dato sapere).
Aste giudiziarie e pignoramenti. (Infamie allo stato puro).
Il fondamentale problema della dispersione e nebulizzazione della nostra lingua. (mi si accusa di scrivere in italiano, ma si dimentica che l'italiano è un dialetto della lingua sardo-sumerica-accadica).
Devastazione della nostra economia. (Passaggio dalla civiltà contadina al niente assoluto).
Sbarchi selvaggi di immigrati per lo più clandestini. (fetenzìa mondialista, loro sono vittime, come noi).
Desertificazione della sardegna, suo spopolamento. (emigrazione endemica ).
Presenza massiccia di "elettori" morti di sonno. (I sardi che non sanno scegliere un movimento sardo che non partecipa alle elezioni italiane, e votano sempre partiti italiani, siano essi o meno indipendentisti).
Il diritto acquisito alla controversa zona franca, orrendamente negato. (Prevaricazione colonialista con implicazioni a doppia lama di sfruttamento selvaggio delle nostre risorse).
La disinformazione universitaria e mediatica. (Tutto parte da li, se il nostro popolo non ha omogeneità di intenti ).
Il disconoscimento della nostra storia e della nostra archeologia. (Un popolo fiero trasformato in un gregge malamente eggregorizzato di inoffensivi ovinidi ).
Non avrei finito, ma termino qui, altrimenti, vedendo un articolo troppo lungo, nessuno mi legge.
Il punto.
Per ovviare a ciascuno di questi problemi esistono moltissimi gruppi di volenterosi, loro stanno combattendo con impegno e dedizione la loro fondamentale battaglia.
Esiste un gruppo, sa retza de is attivistas localis de su movimentu de liberatzioni natzionali sardu, che sta combattendo non una battaglia, ma la guerra per la libertà del nostro popolo.
La guerra che, se vinta, risolverà tutte le problematicità elencate prima.
Cosa chiediamo?
Chiediamo a tutti gli attivisti, di non lasciare assolutamente la battaglia che conducono, anzi di cercare nuovi patrioti, ma allo stesso tempo, partecipare, per quanto possibile, con la retza, alla imprescindibile guerra che ci porterà alla libertà.
Il passaggio dalla battaglia alla guerra. 
La guerra, si, perchè di guerra si tratta, e non ci nascondiamo dietro parole compiacenti, (le guerre possono essere combattute in maniera intelligente, cioè in maniera non cruenta), si vince facendo nostre le singole battaglie, ma è necessario vincere la battaglia campale decisiva, l'ultima, che sa retza sta attualmente combattendo, e poi sarà libertà per tutti.

https://www.facebook.com/groups/770741866357384/









domenica 23 agosto 2015

no nucle

no nucle

In contrada di Sorres campeggiano, in tre punti strategici del paese, tre bandiere no nucle, una sul balcone del municipio.
Sebbene non sia particolarmente amante di drappi che sventolano, ho issato quella bandiera sul mio terrazzo, è una giusta causa che tende a sensibilizzare la gente su quell'argomento di fondamentale importanza per le nostre, e le prossime generazioni.
L'aberrazione dello stoccaggio , nella nostra isola, di scorie nucleari, è criminale, vorrebbero trasformare un paradiso ambientale nella terra della morte, ogni modernismo imposto mi opprime il cuore, io che amo la civiltà naturale, e odio meccanicismi innaturali imposti da entità che vorrebbero distruggere l'intero pianeta .


sabato 22 agosto 2015

Una nuova tipologia di fancazzisti si va delineando.





ILSOVRANISTA

Una nuova tipologia di fancazzisti si va delineando.

di Carlo Pompei
aristofreak1



















In realtà è una evoluzione mistificatrice dei frikkettoni, dei figli dei fiori sessantottini, con i quali hanno in comune soltanto i capelli, spesso lunghi, spesso sporchi, ma non perché non possano lavarsi.
Li vediamo sul palco il primo maggio, sono pace, amore e ambiente, vanno a farsi i selfie in Africa con viaggi pagati da onlus non meglio definite, spesso fanno il gioco di multinazionali farmaceutiche, forse inconsapevolmente. Forse no.
Sono gli aristofreak, generalmente figli di radicalchic imballati di soldi, oppure di capitalisti nazistoidi (non nazisti, non confondetevi), in prosecuzione o in disaccordo con le convinzioni genitoriali.
Indossano sandali di cuoio Timberland, hanno la bicicletta elettrica, ma da 2000 euro, hanno il suv BMW, ma lo prendono soltanto per andare a Cortina con l’autista, hanno un debole per l’etnico, non per rispetto delle culture altre, ma per ostentare cimeli come i cacciatori di leoni in un safari.
Non si muovono senza bonghi e chitarre, ma non sanno suonarli, quando si riuniscono, la musica muore.
Se contesti mezza cosa sei subito etichettato come fascista che ti opponi alle loro sacre convinzioni, spesso non colgono la contraddizione.
O non vogliono coglierla, il risultato, comunque, non cambia.
Sono nazionalisti conto terzi, si battono per l’indipendenza di Stati mai sentiti, ma se ti azzardi a difendere gli autoctoni di Tor Sapienza sei un razzista: “anche i clandestini hanno gli stessi diritti di chi paga le tasse da 50 anni!”, dicono.
Se dissenti, ti rinfacciano di aver dimenticato l’emigrazione italiana di inizi 900.
Gli rispondi che ce l’hai ben presente, che sai che la sorella di tua nonna è stata reimbarcata malata e gettata nell’oceano atlantico per evitare che il suo cadavere impestasse il resto dei passeggeri.
A corto di argomenti, ti liquidano con un “Buona vita, razzista fascista”.

Se li incontrate, evitateli.
Salvate ogni minuto della vostra vita.

Carlo Pompei





Carlo Pompei

mercoledì 19 agosto 2015

OMELIA















Omelia
Se fossi un sacerdote, inizierei la mia predica nel modo classico:
Sia lodato Gesù Cristo.
Aspetterei la risposta dei fedeli e continuerei così.
Cari fratelli, in questo mondo egoista, non è un male cercare dentro noi stessi la nostra personale spiritualità, studiare in maniera criticamente distaccata bibbia e vangelo, valutare se siano stati scritti per tutta l'umanità, o solo per una parte di essa, studiare altresì documenti, sia antecedenti che successivi, valutare se la chiesa abbia adottato le raccomandazioni del Cristo, e da tutto questo, trarrei le mie personali conclusioni. 
Chiederei di perdonare i pessimi esempi che le alte gerarchie ecclesiastiche stanno fornendo, condannabili non solo dal punto di vista religioso, ma anche dal punto di vista etico e giudiziario, in quanto contravvengono sia alla legge divina che terrestre.
Inviterei a prendere il buono da qualsiasi religione, e scartare quello che lega, che ingabbia, che non si capisce.
Raccomanderei di leggere i pensieri dei filosofi.
Assaporerei, cercando di trasmetterlo, il gusto spirituale del trascendente, che ci migliora, ci rende partecipi all'ambiente che ci circonda, che ci lega al campo vibrazionale con tutta l'umanità, anzi, con tutto l'universo.
Esorterei a cercare conoscenza e verità, fuori da ogni schema pre determinato, al di fuori di ogni religio.
Mi chiederei il perchè di tanta sofferenza e scarsità nel mondo, considerando che Dio ha reso questo pianeta la fabbrica dell'abbondanza.
Chiederei cosa i fedeli ne pensino del fatto che le risorse, persino quelle alimentari, siano così difficili da raggiungere, specie nel continente più povero, ma non solo, in questo che è definibile come il pianeta dell'abbondanza.
Inviterei  a riflettere sull'opulenza di pochi e sulla fame di molti.
Inviterei a valutare il perchè della troppa ricchezza e della immensa povertà, il perchè degli sfruttamenti, delle disuguaglianze, del perchè un popolo debba essere assoggettato ad uno stato, del perchè un popolo debba emigrare, del perchè esistano molte più nazioni che stati.
Mi chiederei se quello che si vede oggi, faccia parte di un disegno superiore, o sia voluto da miserrimi personaggi che hanno il solo vantaggio di possedere immense ricchezze, e di un cuore disumano.
Inviterei i fedeli a fare propria la filosofia del Cristo, slegandola da imposizioni ecclesiastiche, chiederei di studiare la storia della chiesa, e valutare se abbia trasmesso alla gente solo i valori cristiani, o abbia anche imposto in maniera disetica una religione.
Chiederei a ciascuno di guardare dentro se stessi, e migliorarsi, certi che il miglioramento di ciascuno di noi porta sollievo a tutta l'umanità.
Chiederei rispetto per l'ambiente, per l'eterna civiltà della natura, e criticità verso costruzioni moderniste, fittizie e penalizzanti per i più.
Chiederei a ciascuno di immergersi dentro l'universo.
Chiederei se è giusto fare guerre sante e imporre religioni.
Chiederei se ha fatto bene il potere temporale della chiesa, a seguire e assecondare i vari colonizzatori di nazioni e continenti.
Terminerei la mia omelia invitando i fedeli a ragionare con la propria mente, quella stessa mente che se vuotata da imposizioni culturali estranee, è la stessa che ci ha fornito lui stesso nel momento della nostra nascita.
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marianoabis

















martedì 18 agosto 2015

Facebook

Facebook
Carlo Pompei Falcone

Facebook ha tanti difetti e un pregio.

pertini sandro


pertini sandro
Mi viene spontaneo fare confronti tra i figli della mia nazione sarda, e i figli delle nazioni italiane.
E quando mi avventuro a cercare le relative icone, mi viene spontaneo considerare che l'italia  fa brutta figura al nostro cospetto.
Sandro pertini, icona di italianità ampiamente riconosciuta, vs Bainzu Piliu, icona di sardità.
Non sto a parlare di Bainzu, eccellenza della mia gente, non gli si può fare alcun appunto, scrivo invece di pertini.
Sono anche generoso con lui, non andando ad analizzare i suoi vari comportamenti in tempo di guerra,  è stato un periodo particolare, e qualche (anche grosso) errore si può commettere.
Un suo sconcertante comportamento che non riesco tuttora a spiegare, è come mai concesse la grazia ad un capo partigiano rosso che trucidò ventidue partigiani di diverso colore.
Mi chiedo anche perchè andò a versare lacrime, sul cadavere di tito, trucidatore anche esso  di migliaia e migliaia di italiani infoibati.
Non andò mai a visitare una foiba, in ossequio alla cultura dominante che spiegava come concetti internazionalistici fossero preminenti riguardo ai bisogni degli italiani.

D.P.R. n° 350 del 27 giugno 1985 

Decreto firmato da pertini nel quale approvava la separazione tra la banca d'italia e lo stato italiano, non è cosa da poco, da lì in poi sono nati grossi guai per gli italici.
A suo parziale beneficio, penso che sia stato in qualche modo costretto, a compiere quell'atto contrario al bene della gente, visto che tre giorni dopo si dimise anticipatamente.
Si sarebbe comunque potuto  dimettere senza firmare alcun decreto?
Non lo so.
Scritto questo, e considerate le due icone popolari a confronto, tra italiani e sardi, posso affermare più che convintamente, che il piccolo pertini non regge il confronto col Grande Bainzu.
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marianoabis


Qui si parla di due icone, una inattaccabile, il grande Bainzu Piliu, l'altra è l'ex presidente italiano pertini.
Precisiamo un concetto, jolao77 non è critico sull'operato del buon sandro, per partito preso, ma per fatti oggettivi, precisiamo anche che l'ex presidente non ci è antipatico più di tanti altri, anzi non ci è antipatico in modo particolare, viene chiamato in causa solo per un motivo.

Egli è considerato una icona dal popolo italiano ( sarebbe più giusto dire popoli italiani ) per via certi tambureggiamenti mediatici a suo favore.
Non è che ci da fastidio lui o la sua vita, ci da fastidio il livello di asservimento mediatico della gente, che prima di aprire bocca non si informa meglio, è facile parlare secondo mantra assorbiti, è facile trovare l'approvazione della gente, quando si tessono le lodi di un personaggio "spinto" da tv e giornali, è facile seguire il corso del vento, andare di bolina è un tantino più complicato, ma quello che ci spinge è informare, cercare verità, discutere con voi, non abbiamo il dono della perfezione, come non ce lo ha chi non fa altro che pontificare su un personaggio che ha dimostrato di avere pregi e difetti.
P.S. : i due si sono incontrati, pertini in rappresentanza dell'italia, Piliu rappresentava, oltre il comune di cui era sindaco, in quell'occasione anche il popolo sardo che non ha paura e che non si inchina di fronte al colonizzatore.
Non molto tempo dopo quell'incontro fu arrestato per aver difeso troppo il suo popolo, a voi la scelta tra quale delle due icone va riconosciuta, e non dimenticate di leggere il libro cella 21.

https://jolao77.blogspot.it/2016/03/i-nipotini-di-enrico.html

https://jolao77.blogspot.it/2016/04/qualcuno-si-e-mai-chiesto-come-mai-il.html

https://jolao77.blogspot.it/2016/04/in-tema-di-sovranita-personale.html


comunicando

Comunicando

Chi scrive, parla o recita lo fa per una platea reale o virtuale.
Farlo non rispettando l'intelligenza (eventuale e non garantita, per carità) del pubblico è una mancanza di rispetto molto grave.
Non tanto per il gesto in sé, quanto perché, quel gesto, vanifica la comunicazione stessa, pertanto risulta inutile.
Si può "mancare" nei confronti del più o meno folto pubblico in molti modi.
Il più subdolo è scrivere male.
La lingua parlata è più semplice, anche se necessita di un atteggiamento spigliato per essere usata su un palcoscenico, ma quando scriviamo dobbiamo tenere conto di poche e fondamentali regole per non incappare in errori macroscopici.
Molti si soffermano sui refusi involontari, o errori di battitura, ma non sono poi così importanti, a meno che non stiamo scrivendo su supporto cartaceo.
Altro è non sapere come si scrive correttamente un cognome o confondere sostantivi simili che definiscono cose diverse.
Se avete un dubbio, controllate: meglio un minuto perso che una figuraccia.

Vediamo le cose importanti
- Punteggiatura corretta, né troppa, né poca, evitate punti esclamativi se non necessari e puntini di sopensione oltre i tre canonici.
- Andate a capo appena finita l'esposizione di un concetto.
- Gestite gli spazi tra le parole, mai più di uno.
- Accenti ed apostrofi, usateli in maniera appropriata.
- Non cercate frasi ad effetto ogni tre parole: ne mettete molte, non ne esce nessuna.
- Evitate la terza persona, se Giulio Cesare o Napoleone fossero su Facebook, eviterebbero.
- Evitate ingiurie, calunnie e diffamazioni, oltre che essere antipatiche anche agli occhi dei non destinatari, possono farvi passare un brutto quarto d'ora.


Carlo Pompei

Le parole sono importanti





Le parole sono importanti
Le parole sono importanti, dicevamo.
Ebbene, analizziamo un caso emblematico, con risvolti sociali.
In tv e sui giornali assistiamo a e leggiamo diatribe su prime e seconde case, Imu, ex Ici, Vaticano Sì, vaticano no, era meglio Berlusconi, Renzi tassatore... etc, etc.
Il primo distinguo da fare riguarda appunto la definizione.
Questo non piacerà ai multi proprietari, ma - seppur sostenitore del concetto di proprietà privata onestamente acquistata - devo rimarcare questa non sottile differenza.
Se dico PRIMA casa di proprietà, sottintendo che ve ne sia una SECONDA.
E che questa seconda produca un reddito da affitto o che comunque mi consenta di andarmene al mare o ai monti senza spendere in soggiorni alberghieri, la cosiddetta "villeggiatura", la "vacanza in villa", una delle tante innovazioni del Secolo breve.
Invece, nella quasi totalità dei casi contemporanei di giovani coppie o anziani pensionati, più correttamente, dovremmo parlare di UNICA casa.
In questo caso, lo Stato, pseudo-rappresentato dai cittadini, ma incarnato dal governo, dovrebbe tenere conto che una UNICA casa va distinta dalla PRIMA.
Innanzitutto perché fa parte dei diritti del cittadino, in secondo luogo perché produce un reddito virtuale esigibile soltanto al momento della vendita, non certo durante la fruizione o nel passaggio di padre in figlio.
Questo può avvenire esclusivamente in una nazione che adotti un modello di stato sociale sostenibile, ovvero con un sistema di tassazione etica che non sprema i salari dei tanti micromonoreddito in favore dei relativamente pochi macromultireddito.
Vi sembra un discorso "di sinistra"?
Rimarrete stupiti che, per mettere in pratica il progetto, occorrono statisti, non statalisti alla Renzi.
Come dite? Renzi non è di sinistra? 
Particolare ininfluente: chi lo ha votato pensava che lo fosse. OPPURE...
Problematiche socialdemocratiche contro soluzioni nazionalsocialiste, sempre lì torniamo.
Occhi aperti...
Carlo Pompei

MLNSS












Pietro Loi ‎





Chiunque avesse necessità di costituire un MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE per liberarsi dai suoi principali nemici, soprattutto per liberarsi prioritariamente dal suo peggiore nemico rappresentato da se stesso, può utilizzare gratuitamente questo simbolo. Affinchè il MOVIMENTO sia valido e resti per sempre di esclusiva proprietà personale, persegua con strategie personali obiettivi strettamente personali contro i quali nessuno possa assolutamente interferire in nessun modo, è sufficiente scrivere negli appositi spazi il proprio Cognome e Nome.





domenica 16 agosto 2015

Troppo difficile?

Troppo difficile?
Tutto è difficile da capire, se non si ragiona. Se non si ha il tempo di meditare.
Se un messaggio viene accolto unicamente per l'impressione che genera al primo impatto.
Lo so, fanno di tutto per toglierci il nostro tempo, tra burocraticismi, lavoro, e il dovere di spendere il tempo libero in società. Ci hanno detto in tutte le salse che l'uomo è un essere sociale. Ci impongono un ordine, e noi lo eseguiamo immediatamente, nel più breve tempo possibile, senza chiederci le decine di perchè che sarebbe giusto analizzare. Il campo principale nel quale il potere esercita la sua supremazia sui sudditi, è in ambiti culturali.
"Fotti il sistema, vai a scuola e studia".


mercoledì 12 agosto 2015

Carlo.








Carlo




 
Ho fatto 13 anni di sacrifici per denunciare le malefatte della classe politica su LINEA - Quotidiano nazionalpopolare, utilizzando soldi del popolo per il popolo, direttamente o indirettamente.

Non ho venduto una pagina in pubblicità per non togliere spazio alle istanze sociali e specularci su come fanno quasi tutti i quotidiani non rispettando il limite massimo di pubblicità ammessa.

Poi arriva Grillo e dice che non è giusto che prendiamo soldi dalla gente per informare la gente (“due pagine di merda”, ma erano arrivate a sedici, nel frattempo). 
Da tutti mi aspettavo un attacco, tranne da lui.

Dovrei ridare 50 centesimi a ogni italiano, tanto abbiamo tolto in 13 anni di pubblicazioni (1998-2011): 30 mila pagine di denuncia attiva, mille euro per pagina, 30 milioni di euro in tutto.
Se me le fossi vendute (come afferma Grillo) a 15mila euro ognuna (una pagina su un quotidiano nazionale può costare anche 30mila), anziché usarle per pubblicare articoli di commento e informazione, ora starei su un’isola deserta di proprietà privata, con decine di zoccole a bordo piscina…

Io non facevo il politico, facevo il giornalista e il grafico, ma non ho mai avuto palcoscenici a disposizione come Grillo o Travaglio.


Carlo Pompei


******


Carlo, per me sei un Grande!, Grande perchè anteponi il bene della gente, a interessi personali, Grande perchè da te c'è sempre da imparare, Grande perchè sei una delle persone più notevoli che abbia mai incontrate, e ne ho incontrate, Grande perchè assomigli alla migliore "zente de sa terra mia", sono onorato di esserti amico, grazie.

marianoabis

perle di saggezza

Perle di saggezza 

È più razzista chi vuole preservare le identità dei popoli o chi vuole annullarle?
Carlo Pompei Falcone

Il banchiere è uno che ti presta l'ombrello quando c'è il sole, e lo rivuole indietro quando piove.
Mark Twain

Gli scacchi sono come una trasposizione della vita, ciascuno ne trova le affinità in base alla sua personalità.
E se in molte partite , per portarle a compimento, ho dovuto
"strisciare" per lunghi tratti...
nella vita non lo faccio mai, preferisco una morte rapida.
marianoabis

Carlo Pompei Falcone

ci sembra normale che un apparato elettronico possa captare onde energetiche e ci sembra strano che possa farlo il cervello umano che si basa su medesimi principi di funzionamento, ma è estremamente più preciso e più complesso di qualsiasi artefatto realizzato dall'uomo.

Singolare, no?


Come spezzare le catene con un click è facilissimo! 
Non è un click sul vostro dispositivo, è più un click nel cervello, e si esce dalla matrix, si esce aggirando e scavalcando tutti gli "ismi" ( razzismo, femminismo, comunismo , fascismo e fancazzismo.... )
si esce dalla schiavitù interrompendo il flusso allo schierarsi da una parte o dall'altra.
Sarà questo passo consapevole, che chiamo click, a farci uscire dalla schiavitù di pensiero... verso la libertà? 
No, la libertà è già qui e non dovete cercarla, la libertà siamo noi "senza ISMI" .
Morena Pantalone

"'Non c’è tirannia peggiore di quella esercitata all'ombra della legge e sotto il calore della giustizia.'" (Montesquieu) 

Madre natura, nella sua infinita misericordia, ha dotato ogni animale della terra di una sua propria arma di difesa o di attacco: alcuni di ali, altri di rostri, chi di becchi, artigli, zanne, corna, code, capacità mimetica, veleni...
Ad ogni specie, la sua arma di sopravvivenza..
All'uomo ha dato l'ipocrisia.
( Adelaide Signori )

Molti accettano di continuare a restare vittime perchè non sono riusciti a diventare carnefici
Pietro Loi

Ricorda che vivi in un mondo programmato per farti ammalare, se vuoi star bene , diventa un pensatore autonomo.
Alan Goldhamer



L'Italia è come un treno con il locomotore in coda, spinto a folle velocità verso un ponte divelto.

Nei vagoni di testa ci sono i sacrificabili, in quelli di centro i funzionali, in quelli di coda i traditori.
Tutti cercano di arretrare per sfuggire a morte certa, non accorgendosi di andare ad ingrossare le file dei peggiori e non dei migliori.
Occorre tirare i freni, altro che ripartenza...
Carlo Pompei

All' essere umano, nella sua perfezione mancano due cose : la possibilità di darsi le pacche sulle spalle quando azzecca qualcosa e potersi dare calci in culo quando sbaglia!!

Ignazio Orrù

Le masse non hanno mai avuto sete di verità. Chi può fornire loro illusioni diviene facilmente il loro comandante; chi tenta di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima. 
Gustave Le Bon 
I sardi sono fatti a colori
Pierpaolo Orrù

"Forse il futuro prossimo porterà catastrofi inimmaginabili. Ma ciò che di sicuro minaccia il mondo non è tanto la violenza di moltitudini fameliche, quanto la sazietà di masse annoiate." (Nicolas Gomez Davila) 

Ricordate che chi vi deve rappresentare , se proprio volete essere rappresentati, dee essere una eccellenza, altrimenti sarà lo specchio che riflette le miserie di questa società insulsa e malata.
marianoabis

Si può portare il bue assetato al fiume, ma, se non sarà lui a bere, morirà.
Buddha

La prima preoccupazione di ogni dittatura è veicolare l'informazione e tagliare le gambe a chi non si piega.
Questa è la brutta storia di una nazione che si illuse di aver trovato un nuovo duce, invece era soltanto un giullare di corte…
Prossimamente su LINEA - Quotidiano nazionalpopolare
A testimonianza del fatto che si possono percepire soldi pubblici per informare senza avere padroni.
Carlo Pompei

Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire, di porvi domande, di mettere in discussione l’autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettete di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perché il dissenso è un’arma. Siate sempre informati e non chiudetevi alla conoscenza perché anche il sapere è un’arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non crescerà mai.
Bertrand Russell 

Le parole sono immagini, ciascuno ne distribuisce i colori a seconda della sua sensibilità
marianoabis

La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero,
ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.
 Theodor Adorno  

Chi parla di immigrazione clandestina, e dimentica l'esistenza del NWO , parla a vanvera
marianoabis

Il vero schiavo difende il padrone, mica lo combatte. Perché lo schiavo non è tanto quello che ha la catena al piede quanto quello che non è più capace di immaginarsi la libertà.
– Silvano Agosti –

A breve dimostreremo che la sudditanza culturale che ha da lungo tempo subito il popolo dei sardi, è scaturita da miserevoli bugie diffuse da storici pressapochisti e da archeologi truffaldini
marianoabis
Nessuno ha mai detto che le azioni delle sigle indipendentiste non siano notevoli, dico solo che non hanno strumenti validi, strumenti consegnati loro dal colonizzatore che preferisce combattere con i missili contro is arresojas
marianoabis

“E’ inutile parlare di libertà ad uno schiavo che pensa di essere un uomo libero.”
Gianni Rodari

L'ignavia non è più consentita, se ti blocca il pensiero che esponendoti potresti generare guai per i tuoi cari, sappi che col tuo colpevole immobilismo, già lo stai facendo
marianoabis

Se nel prossimo vedi il buono, imitalo; se nel prossimo vedi il male, guardati dentro
 Confucio

LINEA - Quotidiano nazionalpopolare.
I vescovi sono contrari ad un reddito minimo
sarà contrario anche Dio?
o no?


Magari Lui è favorevole
(marianoabis)

Ciascuna generazione dovrebbe avere in se le motivazioni per essere essa stessa il lievito del cambiamento.
marianoabis

Che epoca terribile quella in cui degli idioti governano dei ciechi
William Shakespeare 

L'epoca attuale è già medioevo, ( dal punto umanistico è anche peggiore ) anche perchè quello è stato il periodo più florido e sereno per il mio popolo, (dopo il periodo shardana)
marianoabis

Linea, quattro paginette di merda
Beppe Grillo

(ah ah ah ) (marianoabis).
 
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht 

#unpaesesullorlodellalogica
marianoabis 
“Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole che si sappia, il resto è propaganda”
Horacio Verbitsky 

Questo non è un Paese per gente che scrive quel che pensa.
Carlo Pompei

“Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico.
Egli non ascolta, non parla nè partecipa agli avvenimenti politici.
Non sa che il costo della vita, il prezzo dei fagioli, del pesce,
della farina, dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.
Un analfabeta politico è tanto animale che si inorgoglisce e gonfia il petto nel dire che odia la politica.
Non sa l’imbecille che dalla sua ignoranza politica proviene
la prostituta, il minore abbandonato, il rapinatore ed il peggiore di tutti i banditi, che è il politico disonesto, ingannatore e corrotto,
leccapiedi delle imprese nazionali e multinazionali.”
 Bertolt Brecht 

#demeritocraziaitalica
marianoabis.

Eleanor Roosvelt ha scritto:

le persone grandi, parlano di idee,

le persone mediocri, parlano di avvenimenti,

le persone piccole parlano di altre persone. 


Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla!
Martin Luther King 

Provare a liberare un popolo che vuole rimanere servile è difficile e pericoloso quanto provare a schiavizzare un popolo che vuole rimanere libero
Niccolò Machiavelli 

Le masse non hanno mai avuto sete di verità.Chi può fornire loro illusioni diviene facilmente il loro comandante; chi tenta di distruggere le loro illusioni è sempre la loro vittima.
Gustave le Bon