venerdì 16 settembre 2016

Manifestare in piazza è come comunicare sul web

Manifestare in piazza in maniera più o meno blanda il nostro dissenso verso le azioni fetenti di questo sistema ha la stessa identica valenza che farlo sul web.
Entrambi hanno un pregio, attivano delle vibrazioni, delle frequenze che raggiungono altri Uomini e altre Donne, e nel migliore dei casi, riescono ad attivarli.
E' una catena, tipo quella di s antonio, o un benefico schema ponzi, internet serve anche per questo: distribuire informazioni che arginano bene o male le informazioni di regime.





Vedo con piacere che molte persone usano dei termini varati da poco tempo, e da loro stessi, in contrapposizione ai termini, ben più diffusi dalle oligarchie, non perchè abbiano maggiore potenza, no, perchè solo loro hanno la capacità di instillare nel cervello della gente in maniera massiva tutte le porcherie possibili e immaginabili.

Così resto piacevolmente sorpreso quando anche altri usano termini tipo #fetenzìe, graffi nel cielo, #bolgrinaggini, prostituzione italiana, demeritocrazia italica, #fetension, o un paese sull'orlo della logica, e tanti altri.
Chissà, forse stiamo imparando da loro, alla buon'ora, ad usare i mantra, stavolta a nostro vantaggio.

E se in piazza si corre il rischio di qualche ingiusta manganellata, sul web i rischi sono più virtuali, ma spesso più dolorosi.
Certo che lo sappiamo, siamo tutti super controllati, sia nel reale che nel virtuale. 
Internet serve anche a questo.
Ma serve anche a comunicare, e secondo il mio punto di vista comunicare ha valenza superiore a manifestare, forse sono meno analogico di quello che penso o pensavo di essere.

Possiamo e dobbiamo comunicare, dobbiamo espandere vibrazioni.
Quindi non mi si venga a dire : tu stai rintanato al computer, a fare niente, che a manifestare ci pensiamo noi.
Non manifesto quasi mai "contro" un organismo, lo stato italiano, che non riconosco, piuttosto partecipo a presidi, o blocchi di aste giudiziarie o pignoramenti, o per manifestare solidarietà a patrioti messi in difficoltà dallo stato, non "contro" lo stato, ma a favore di amici.

Concetto chiaro per chi ha neuroni per ragionare, per molti, ma non per tutti.
L'ultimo pensierino velenoso è per chi crede di manifestare andando a votare, per loro non spreco parole, e stendo un pietoso velo.
©marianoabis


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