giovedì 13 ottobre 2016

Anselmo

Anselmo è nato povero, in una misera casa di fango sul delta del nilo.
Visse la sua fanciullezza all'ombra delle piramidi, con la testa impastata da innumerevoli religioni, un miscuglio di sacro e profano, di spiritualità e satanismo, che lo avrebbe reso molto accorto e profittatore delle manchevolezze e delle fragilità dell'umanità.
Nacque povero, ma, essendo un ottimo psicologo, riusciva a capire le miserie dell'animo umano, le sue debolezze, e facendo leva su quel dono innato, diventò consigliere e fiduciario degli uomini più potenti della zona.





Da quelle conoscenze acquisì ingenti sostanze finanziarie.
Era anche bramoso di potere, oltre che di soldi, e il sia pur ricco contesto nel quale aveva fino ad allora operato, non gli bastava più.
Si mise a girare il mondo, spargendo sia il suo seme organico che  il suo seme immateriale in tutto il pianeta.
La conoscenza profonda di tutte le religioni del pianeta, gli consentì di fondare egli stesso una miriade di sette e nuove religioni.


Aveva soggiogato con i suoi poteri una moltitudine di politici, e nel mentre che la sua ricchezza cresceva sempre più, si arrogava il diritto di indirizzare i popoli verso traguardi da lui stesso stabiliti.
Dimenticavo di dire che Anselmo è immortale, e nel mentre, i suoi figli avevano generato molti suoi nipoti, sparsi in tutto il pianeta.

Era ricco di tutto, di denari che stampava lui stesso, di case e castelli, di flotte aeree e navali, di satelliti ed eserciti.
Aveva tutto a disposizione, governi, società economiche e finanziarie, aveva tutti i mezzi di informazione al suo servizio, aveva pianificato in maniera truffaldina quella che tutti oggi chiamano democrazia, aveva a sua esclusiva disposizione industrie belliche e farmaceutiche, multinazionali e società che gestivano persino gli elementi essenziali per la vita delle persone, come ad esempio l'acqua.

A capo di ogni azienda o organizzazione metteva i suoi figli e nipoti.
Aveva intuito che l'umanità è stupida e facilmente plagiabile, che la stragrande maggioranza si sottomette volentieri ai potenti.
Aveva capito che era venuto il momento di fondare la religione destinata a dominare su tutte le altre, fece di tutto per reprimere la spiritualità individuale di quella massa di persone, ormai succubi della cultura da lui stesso diffusa e incentivata, ormai la gente ragionava come lui voleva.

La chiamò nuovo ordine mondiale, e il simbolo non poteva che essere un ricordo ancestrale, una piramide, sormontata da un occhio che vede tutto, il suo.
Si gloriò del fatto che l'umanità avrebbe parlato la stessa lingua, rispettato la religione dominante, che si sarebbe sottomessa ad un unico governo planetario, usato la stessa moneta, la sua, ragionato con un unico pensiero, il suo.

E la nuova religione prosperava in ogni dove, ma egli non era comunque riuscito ancora a soggiogare tutti, alcune comunità resistevano alle sue imposizioni più o meno reali, o subliminali, così si rese conto che non tutti i cervelli erano disposti a sottomettersi al suo strapotere.

Chi non accettava le imposizioni di Anselmo, dimostrava agli altri che vivere al di fuori del sistema globale è possibile, pur poveri ed emarginati davano l'impressione di essere felici.

Anselmo sentì parlare di una civiltà antichissima, qualcuno affermava che era ben più potente di quella a cui si era ispirato.


Pensò che vera forza era nella antichità delle realizzazioni, ed aveva l'esigenza di completare il vertice della piramide, pensò che la fragile arenaria delle piramidi era più debole delle pietre con le quali sono costruiti i nuraghi.

Si recò in sardegna, per scoprire se la sua teoria fosse esatta, e arrivò alla conclusione che le piramidi non potevano competere in fatto di longevità e potenza con le costruzioni sarde.
Come ad assestare un duro colpo alle sue convinzioni, scoprì che anche in terra sarda esistono le piramidi, ben più maestose ed antiche delle "sue" piramidi.

Visitò piramidi, pozzi sacri, domus de janas, nuraghi, tombe dei giganti, e in ognuna di quelle costruzioni assorbiva delle vibrazioni sconosciute.

Era finalmente venuto a contatto con la vera e viva civiltà che aveva generato la civiltà umana.


Quelle vibrazioni lo invasero in maniera così potente, che finalmente riuscì a capire che il male che lui stesso, e la sua discendenza, avevano seminato per il pianeta, erano da abbandonare, riuscì a scoprire che il bene a lungo andare è più potente del male, che tutto va e tutto torna, intuì che la naturalità rende le persone migliori.

Si stabilì in sardegna, dopo aver distribuito di che vivere ai suoi discendenti, sgretolò il suo malefico impero, e lo regalò alla gente.

Le sue industrie farmaceutiche smisero di diffondere malattie, i suoi satelliti di distribuire vibrazioni malefiche, l'informazione ridiventò imparziale, sparirono i graffi nel cielo, i governi facevano alfine gli interessi della gente, la scienza divenne etica, si abbandonò parzialmente e gradatamente l'industri petrolifera, furono impiantate foreste sconfinate, si rispettò il mare, la terra e l'aria, e tutti gli esseri viventi presenti nel pianeta.

Si scoprì alla fine che questo è il pianeta della ridondanza, che non esisterebbe scarsità se qualcuno non nascondesse le risorse, o pianificasse guerre e migrazioni, come lui aveva sempre fatto.

Gli dava soddisfazione il vedere prosperare la terra e i suoi abitanti, in serenità e in pace.

In quel momento si sentì felice

Decise che il suo compito era terminato, decise di mettere fine alla sua immortalità.

:Mariano-Abis.

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