venerdì 7 ottobre 2016

Justitzia in sardinnia

La società ancestrale sarda, sotto il profilo della corretta applicazione della giustizia, ha sempre funzionato egregiamente, tranne che in questi ultimi decenni.
Vorrei focalizzare l'attenzione su un aspetto fondamentale, la delinquenza organizzata.
In tempi antichi e fino a qualche decennio fa, non è mai esistita, in sardinnia, delinquenza organizzata.
Nemmeno in tempi feudali.
La giustizia, specie in ambiti barbaricini, si esercitava direttamente dalla gente, e, cosa di non poco conto, una volta accertata la verità, chi eseguiva la sentenza era l'offeso stesso, o la sua famiglia.
Purtroppo tale concetto di giustizia conteneva in se stessa una rilevantissima falla, chi non voleva sottostare al giudizio della comunità, ritenendo il giudizio finale scorretto, si sentiva in dovere di iniziare faide eterne.



Ma non esisteva alcun tipo di delinquenza organizzata, il concetto di onore personale dominava su qualunque altra considerazione.
Per millenni si è andati avanti così, e se si fosse ovviato alle faide, la civiltà sarda in materia di giustizia, si sarebbe potuta definire la società ideale, in quanto lo stato, non poteva interferire in alcun modo, sulle decisioni della comunità.
Ancora oggi ritengo che la società barbaricina, con i suoi codici, sia il migliore esempio di corretta attuazione della giustizia.
Purtroppo però, da alcuni decenni, qualcosa è variato, la sempre più estesa invadenza sia culturale che formale, del colonizzatore italiano, ha fatto si che anche in sardegna si formasse un certo tipo di delinquenza organizzata, completamente estranea alla mentalità dei sardi.
Ritengo di poter dire che l'unica forma di delinquenza organizzata presente in sardegna, sia di importazione italica, favorita da quella orrenda e incomprensibile pratica che chiamano partitocrazia.
E' come se i pseudo rappresentanti dei sardi, si siano coalizzati, in maniera delinquenziale, in sfregio al popolo che li avrebbe eletti.
Loro, pur definendosi sardi, sono italiani a tutti gli effetti, e fanno a tutti gli effetti gli interessi dello stato italico.
E' tempo che i sardi capiscano che la democrazia delegativa, è dannosa, che bisogna cercare altre strade percorribili.
Per quanto mi riguarda, la migliore strada percorribile è la libertà dal colonizzatore, e l'adozione e partecipazione alle assemblee sovrane di tutte le contrade sarde, abbandonando al loro destino elezioni italiane e votazioni italiane.
marianoabis

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