martedì 15 novembre 2016

Il piano di rinascita


Esiste un solo metodo per far rinascere la Sardegna. Esiste un solo modo per ristorare un popolo che sta morendo di disidratazione. La nazione sarda ha bisogno di nutrirsi e riacquistare le forze, e il metodo è così semplice che si stenta a credere sia risolutivo.
Un metodo che necessita di coraggio, lungimiranza, costanza, menti eccellenti, e risorse economiche irrisorie. Per affrontare qualunque problema non servono proclami mediatici, ma idee chiare e consapevolezza di quale siano le cause di così tanta perdita di speranze, le cause di una economia così innaturalmente asfittica come quella sarda.





I poteri forti stanno cercando di assestare gli ultimi colpi decisivi, vediamo ogni giorno omicidi di stato mascherati da suicidi, pignoramenti, sfratti, conti in banca in via di prosciugamento, giovani aggrappati alle poche risorse dei genitori, emigrazione, spopolamento e sostituzione della gente sarda, indagare su quale possa essere la soluzione è il minimo che una istituzione come un movimento di liberazione dovrebbe compiere. La diagnosi di così tanta miseria indotta, è così semplice che persino un bimbo riuscirebbe a fare: mancanza di risorse finanziarie. E se quella indegna combriccola composta da oligarchie e infimi personaggi politici sta drenando moneta dal circuito economico isolano, è dovere di tutti gli organismi che rappresentano la nazione sarda intervenire.
Alle istituzioni statali presenti in sardegna, sembrerebbe che non interessi risolvere il problema, loro hanno giurato fedeltà al colonizzatore, non certo al popolo sardo. Ogni movimento di liberazione dispone di un formidabile strumento per far rinascere l'economia della nazione che rappresenta.
Immettere moneta sovrana di proprietà di ciascun sardo, moneta al portatore.
Legge italiana 881 del 1977 > PARTE PRIMA Articolo 1 1. Tutti i popoli hanno il diritto di autodeterminazione. In virtù di questo diritto, essi decidono liberamente del loro statuto politico e perseguono liberamente il loro sviluppo economico, sociale e culturale. 2. Per raggiungere i loro fini, tutti i popoli possono disporre liberamente delle proprie ricchezze e delle proprie risorse naturali, senza pregiudizio degli obblighi derivanti dalla cooperazione economica internazionale, fondata sul principio del mutuo interesse, e dal diritto internazionale. In nessun caso un popolo può essere privato dei propri mezzi di sussistenza. 3. Gli Stati parti del presente Patto, ivi compresi quelli che sono responsabili dell'amministrazione di territori non autonomi e di territori in amministrazione fiduciaria, debbono promuovere l'attuazione del diritto di autodeterminazione dei popoli e rispettare tale diritto, in conformità alle disposizioni dello Statuto delle Nazioni Unite.
E non solo il diritto sia interno che internazionale ci consente di ovviare a criminali mancanze altrui, lo dice anche la logica, stampare moneta sovrana del popolo sardo è inequivocabilmente legittima difesa. E allora rivendichiamo il diritto a non doverci estinguere, il diritto a vivere e progredire, e non solo a sopravvivere.
Il vittimismo che si sta impadronendo delle menti dei sardi va abbandonata, la teoria della minorità non deve prevalere, riacquistiamo lo spirito guerriero shardana che abbiamo messo da parte, dimentichiamoci di chi ci hanno fatto credere di essere, e riacquistiamo la consapevolezza che siamo stati grandi, e grandi possiamo tornare ad essere.

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