venerdì 29 gennaio 2016

Ci caschiamo sempre> piano dulles e fetenzìe varie

Ci caschiamo sempre
Loro, sapete di chi parlo, sfruttano la nostra dabbenaggine.
Mischiano, nei loro ragionamenti, che ci comunicano a spron battuto, insieme ad affermazioni condivisibili, qualche loro pensiero o imposizione che tende a dominarci culturalmente, lo so, questa affermazione, per chi non ha studiato a fondo le fetenzìe, o non ha un minimo di visionalismo, può risultare incomprensibile.
Ti dicono che essere razzisti è esecrabile, nessuno lo nega, sta di fatto, però che il termine razzismo deriva da loro convenienze, secondo la teoria dulles, cercano di dimostrare che noi non potremmo mai incidere sulla società e sul governo dei popoli, perchè ne siamo indegni.
Affermazione che noi, popolo ributtiamo al mittente, sono loro gli indegni, perchè i loro crimini sono stratosferici, crimini che noi non ci sogneremmo mai di compiere.
Però, secondo loro siamo razzisti.


mercoledì 27 gennaio 2016

Obsoleti

Obsoleti
Gente come noi è meglio che stia zitta, che non intralci il naturale progresso dell'avanzamento tecnico-umanistico. Vediamolo questo supposto avanzamento.
Nelle ricerche delle scienze si fanno largo paradigmi dal rumore metallico, meccanicistico, gli ogm, le clonazioni, lo studio sui micro chip, peccato che nessuno riceva finanziamenti per stabilire la pericolosità delle chem trails. In questioni etiche si parla di matrimoni gay, di adozioni di bimbi da parte di una famiglia composta da due uomini. Se si analizza la storia e la cronaca come attualmente ci viene propinata, ci accorgiamo che chi ha il potere mediatico appartiene a quella categoria di personaggi che festeggiano, oggi, 27 gennaio 2016, la giornata mondiale della memoria.
Memoria a senso unico, memoria che non tiene conto dei centomila olocausti di altri popoli. 
 
 

lunedì 25 gennaio 2016

Lettera dalle fetenzìe

Lettera dalle fetenzìe.
Non è tempo di proclami.
Sebbene.
Sebbene vi stiamo dominando sotto tutti i punti di vista, in primis culturalmente, il nostro pallino fisso.
Il piano kalergi funziona alla grande, col tempo vi trasformeremo in una sub umanità  che non avrà motivo di reclamare alcunchè.

domenica 24 gennaio 2016

INDELICATEZZA

INDELICATEZZA


A volte passo per indelicato.
Qualcuno mi dice : "Siamo amici, e allora perchè certe cose non me le dici in privato, invece che in pubblico?"
Giusto.
Il fatto è che mi sono abituato bene, il fatto è che quando tratto un argomento, mi piace essere esaustivo, il fatto è che preferisco che mi leggano centinaia di persone (non è vanagloria), il fatto è che se anche se stiamo commentando io e te, ci leggono, sul momento almeno venti altre persone.
Quindi preferisco scrivere un articolo, il più esaustivo possibile. 
Il fatto è che il mio diario è stracolmo di amici in gamba, (le mezze calzette durano poco tra le mie amicizie) moltissimi hanno capito i meccanismi delle fetenzìe, altri, pur essendo informatissimi, hanno tralasciato di studiarle.
Grave errore.

Parlavano in continentalese

Un paio di giorni fa ero in aeroporto, in attesa dell'arrivo del volo che riportava mia figlia adorata in terra di Sardegna.
Dato che mi stavo annoiando, visto il ritardo biblico, vedo un bar e sento il suo classico odore di caffè, un richiamo irrefrenabile per jolao. 
Decido di assaggiare un buon caffè, subito dopo arrivano un nutrito gruppo di militari, e dato che li ho sentiti parlare in continentalese, chiedo loro come mai fossero in sardegna.

venerdì 15 gennaio 2016

il lavoro in italy



Che cosa buffa la costituzione italiana!

invece di mettere al primo posto la felicità, o la serenità, o la meritocrazia, o la justizia, cosa si è inventata?

La repubblica italiana è fondata sul lavoro.

Forse Totò avrebbe detto, ma mi facci il piacere mi facci.

Come se il lavoro fosse un fine, e non un mezzo .

Praticamente si dice: voi italiani non dovete pretendere in maniera prioritaria, giustizia, libertà o felicità, vi basti sapere che il fine più sublime a cui potrete ambire è il lavoro.
Kustus funti totus foras de crobeddera 
 
 
 
 

mercoledì 13 gennaio 2016

Mauro Pili







In passato sono stato convintamente contrario alla proposta di un referendum, sulla questione sarda, che il signor Mauro Pili ( non riconosco nè republic of italy , nè elezioni italiche, nè cariche da esse derivate) paventò di voler promuovere, scrissi persino una lettera aperta a lui indirizzata.

Oggi ho letto alcune sue dichiarazioni :

“Oggi, se non si voterà l’ordine del giorno a mia firma, si apre un contenzioso duro e senza alcun tipo di riserva. Si sta commettendo una violazione gravissima che non può essere tollerata. I legali che ho incaricato stanno già predisponendo gli atti formali per presentare denuncia alla Procura di Roma e agli eventuali organismi nazionali e internazionali competenti. Spero solo che l’arroganza manifestato in occasione dell’inammissibilità dell’ordine del giorno abbia una riconsiderazione altrimenti è evidente che il conflitto che si apre sul piano politico e giuridico non avrà esclusione di colpi”.
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questa frase è di Mauro Pili ( nome e cognome in maiuscolo, stavolta ) , bene,,, mi è piaciuta, dimostra di volersi confrontare a muso duro con logiche mondialiste, queste sono parole che gli fanno onore . 
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"Tale inammissibilità, se confermata, costituirebbe una lesione dei diritti del singolo parlamentare ma sarebbe oggettivamente un’omissione di atti e un evidente abuso di potere. Per questa ragione, nel rispetto delle reciproche funzioni e competenze, Le chiedo di riesaminare l’ordine del giorno, anche alla luce delle disposizioni dei trattati richiamati e in particolare dell’art.10 della Costituzione in cui si dispone: L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute;"
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Assertivo e deciso, così va bene, lo sento un pochino più vicino ai sardi, stavolta.
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“Oso sperare che proprio Lei, On.le Presidente, non voglia disconoscere i principi affermati dalle Nazioni Unite, a partire dall’art.1 del PATTO INTERNAZIONALE RELATIVO AI DIRITTI CIVILI E POLITICI – NEW YORK 16 DICEMBRE 1966 (Ratificato anche dall’Italia con la legge 881/77 del 25 ottobre 1977) che prevede:


Parte Prima – Articolo 1:
Tutti i popoli hanno diritto di autodeterminazione."
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Eccolo prepotente il richiamo al diritto internazionale !!! Non so se il sig Pili abbia capito che il diritto interno italiano non consente margini di manovra , ma esplicitare il documento del 1966, è cosa graditissima e correttissima .
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"Voglio augurarmi che proprio il Presidente della Camera che ha esaltato la figura di Eleonora d’Arborea non voglia negare ai Sardi il diritto di essere considerato un Popolo e come tale aspirare al principio di autodeterminazione sancito a livello internazionale.
Per questa ragione – conclude Pili – la esorto a riconsiderare l’ammissione dell’ordine del giorno n.9/2613 – B/25 e consentire che la Camera dei Deputati possa esprimersi sullo stesso”.
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Senza voler entrare nel merito di quello che il sig Pili gradisce esprimere, avrei ricordato alla ammiratrice del mondialismo, potenziale aspirante al premio kalergi ( questo minuscolo ) , che lo stato italiano non solo non deve osteggiare la autodeterminazione dei sardi, ma la deve addirittura favorire .
Esprimo al sig Pili, convintamente, che sono contento della rotta che sembrerebbe abbia intenzione di percorrere, l'unica rotta che reputo vincente, quella del ricorso al diritto internazionale.
Nel momento in cui dimostrerà di voler abbandonare il diritto interno italiano, e dedicarsi al diritto internazionale, per la autodeterminazione del suo popolo, molto più efficace e risolutivo, avrò il piacere di considerarlo come un vero patriota, un modo forse più rischioso, ma più immediato per passare alla storia della Sardegna, e ciò non è poca cosa, a ben vedere. 
marianoabis







venerdì 1 gennaio 2016

ESATTO

ESATTO
Siamo schiavi delle convenzioni e delle parole.
Se ti dicono che tu sei proprietario della casa nella quale abiti, perchè è scritto su un foglio di carta timbrato e sottoscritto, tu ci credi.
Sbagli.
Se realmente tu fossi il vero proprietario di quella casa, non dovresti pagare imposte su di essa, il ragionamento è inappuntabile.
Diciamo che te la hanno concessa in uso, ne puoi trasferire persino la "proprietà", che come dimostreremo, è solo una parola vuota di significati.
La casa è un bene essenziale, allo stesso modo in cui lo è il cibo, il vestiario, e la disponibilità di acqua buona per bere e per pulire.
E allora perchè è in uso, in questo stato-trust, l'usanza di sottoporla a pignoramento?
Se fosse veramente tua non sarebbe pignorabile, proprio perchè è un bene vitale.