domenica 19 febbraio 2017

Il mio sogno

L'insuccesso dei partiti indipendentisti che hanno partecipato, alcuni anni fa, alle elezioni regionali sarde, brucia ancora, visto che ancora sento dei commenti da parte di persone che godono della mia stima, riguardo la catastrofica esperienza elettorale.



Tutti impegnati a cercare alibi, giustificazioni, tutti a offendere la gente che, secondo loro, non ha saputo votare.

Non si sente assolutamente, nemmeno un barlume di raziocinio, uno straccio di auto critica, come se non avessero sbagliato strategia.
No, amici miei, i maggiori responsabili del flop dei movimenti sardi, siamo proprio noi, anzi, siete voi, dato che io non partecipo a votazioni, che non avete saputo infondere nella gente un senso di unione, di nazionalità, di orgoglio popolare, di concordanza di intenti, cercate pure alibi, per quanto gratificanti, essi vi porteranno ancora una volta alla prossima ineluttabile sconfitta, che vi attende dietro l'angolo.
A questo punto bisognerebbe capire che il ricorso ad elezioni "italiane" non porta risultati.
La parola d'ordine, secondo il mio parere, è "decolonizzare" secondo il diritto internazionale.
Le lotte in seno al diritto interno interno italiano non hanno consentito auto determinazione, si sono sviluppate per un secolo e mezzo, senza esito, mi viene da pensare che non è la strada giusta, che si è sbagliato, e inopinatamente si continua a sbagliare.
Abbandoniamo o no la miserrima politichetta italiana?
Lo fondiamo o no, dopo aver azzerato tutti gli altri, un unico movimento di liberazione sardo, ci uniamo o no, o continuiamo ad andare in ordine sparso, accusandoci per giunta a vicenda? 
Se questa bruciante sconfitta non ci ha insegnato nulla, allora ci meritiamo tutto il male possibile, e la nostra terra sprofonderà ancora di più, insieme al suo popolo.

Il cosiddetto indipendentismo sardo è, come è logico che sia, diviso in due grandi realtà, entrambe importanti per la liberazione della nostra terra.
Una realtà è quella, pur divisa in centomila frattali, che riconosce giurisdizione italiana sulla sardegna, che ne accetta le leggi, e  che partecipa alle votazioni italiane, i cosiddetti partiti sardi.
L'altra realtà, alla quale aderisco, è quella che riconosce il diritto internazionale, come l'unico strumento in grado di portarci verosimilmente alla liberazione. 
Strumento anche esso troppo frazionato. Mi piacerebbe contribuire a fondare un nuovo, unico movimento, azzerando preventivamente tutti gli altri, in collaborazione (non in unione) con i movimenti e partiti che riconoscono giurisprudenza italiana sulla nostra terra. Collaborazione, ripeto, ma non unione.
marianoabis

https://jolao77.blogspot.it/2015/01/sciocca-sardegna.html

https://jolao77.blogspot.it/2015/01/delitterazione.html

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