venerdì 10 febbraio 2017

S Dedola, un Grande


Mariano Abis


Eusu scrobetu su jogu, chi non existiada sa televisioni, non si fadianta votai.

Ma custu du scieus sceti nosus chi non votaus.







E intzandus sa cosa justa da fai, est potai sa televisioni e su certificau elettorali, tutus impari, in dogna pratza de sa sardinnia.
Oi in biddesorris, crasi in othieri, pustis in tathari. e dopus in nugoro, e in dogna bibba de sardinnia.
Disobbedientzia civili, sceti aici sindi podeus strantaxai, sceti aici sindi podeus liberai da is miserias e da is fabas de su stadu frassu e colonizzatori italianu.
E chi su stadu italianu si oidi bindicai ponendu multas a tressu e a longu, teneus prontas is literas de accetatzioni condizionadas, nisciuna timoria, non si podinti obligai a da sas pagai.
Custa, populu est s'ora de torrai a pigai sa vida in manus nostas.

Abbiano scoperto il trucco, se non esistesse la televisione, non si azzarderebbero a farci votare.
Ma questa verità la conosciamo solo noi che non votiamo.
E allora, l'azione giusta da fare, è portare la televisione e il certificato elettorale, tutti insieme, in ogni piazza della sardegna.
Disobbedienza civile, solo così ci possiamo risollevare, solo così ci possiamo liberare dalle miserie e dalle bugie dello stato illegale e colonizzatore italiano.
E se lo stato italiano si volesse vendicare, multando tutti, abbiamo pronte le lettere di accettazione condizionata, nessun timore, non ci possono obbligare a pagarle.
Questa, popolo, è l'ora di riprendere nelle nostre mani la nostra vita.

PS, Parlo (forse male) il sardo, in compenso ragiono (forse nella norma) da sardo, ma (è un mio cruccio) non riesco assolutamente a scrivere in maniera decente in lingua sarda.
Chiedo, in tutta umiltà, al professor Salvatore Dedola, se egli sia disposto a correggere gli stafalcioni che ho certissimamente scritto in questo testo.
Con affetto e considerazione ©marianoabis.

Commenti
Mariano Abis 
Parlo (forse male) il sardo, in compenso ragiono (forse nella norma) da sardo, ma (è un mio cruccio) non riesco assolutamente a scrivere in maniera decente in lingua sarda.
Chiedo, in tutta umiltà, al professor Salvatore Dedola, non volendo "invadere" il suo diario, se egli sia disposto a correggere gli stafalcioni che ho certissimamente scritto in questo testo.
Con affetto e considerazione ©marianoabis.

Salvatore Dedola 
Caro Mariano Abis, io scrivo italiano perché voglio portare i problemi della lingua sarda a livello internazionale. Altrimenti scriverei in sardo. Ma il mio sardo è peggiore del suo, nel senso che io sono DISTERRAU e LIMBI-SEGAU da 54 anni. Chi non vive ed abita nell'originario ambiente linguistico, bastano pochi anni per isolarlo e farlo rinsecchire. E così, quando scrivo in sardo, utilizzo tutti i vocaboli che mi saltano in mente, a prescindere dal cantone linguistico loro peculiare (legga la mia Grammatica in Sardo, e vedrà). Il "minestrone" del mio vocabolario è dovuto, francamente, anche al fatto che da 15 anni sto studiando tutti i vocaboli della Sardegna, e mi sono innamorato pazzamente di tutti. Certamente questo amore mi nasce perché osservo i vocaboli dell'intera isola come linguista. Ma poi penso che, tutto sommato, ogni sardo dovrebbe usare parole prese qua e là da tutta l'isola, se crede veramente alla creazione dell'Unità Linguistica e quindi a una Unione del popolo sardo. Io non apprezzo affatto l'idea di proporre come "sardo autentico" la parlata dell'ex Regno d'Arborea. Tanto di cappello a quel regno ed alle glorie delle quali tutti noi ci paludiamo. Ma io, come, linguista, sono fermamente convinto che NESSUN CANTONE LINGUISTICO DELL'ISOLA DEVE ESSERE DISCRIMINATO nella promozione della lingua sarda. Altrimenti, non solo rinfocoliamo i campanilismi, ma rendiamo un pessimo servizio alla scienza linguistica. LA LINGUA SARDA, O SI SALVA PER INTERO, O VIENE SCONFITTA PER INTERO. Quanto ad eventuali sgrammaticature, conosco bene la problematica. Ma io non sono uno di quei coglioncelli che confondono (ed unificano in un solo polpettone) la REGOLA con la SOSTANZA. Se io vietassi ad un sardo di esprimersi come riesce (SOSTANZA), insomma, se vietassi per il solo fatto ch'egli non s'esprime secondo i canoni "scolastici", sarei come colui che lega il carro davanti ai buoi, mostrando di meritare il ricovero in manicomio. Un vero linguista sa bene che un parlante raggiunge la pienezza della comunicazione quando riesce ad esprimere il concetto che gli frulla per la testa. Punto e basta. A molti invece piace salire in cattedra a bacchettare chi non segue LA REGOLA. E allora mi domando: intanto, ditemi quale Regola!! Ci sono alcuni coglioncelli che oserebbero rispondermi: "La Regola della vera espressione sarda!". E qui casca l'asino, poché - nonostante le loro asinesche pretese - NON ESISTE UNA REGOLA. Chi la vuole inventare, è un farabutto, ed è nemico del popolo sardo.
Mariano Abis 
"Un vero linguista sa bene che un parlante raggiunge la pienezza della comunicazione quando riesce ad esprimere il concetto che gli frulla per la testa. Punto e basta." Come non essere completamente d'accordo con questa, e tutte le altre affermazioni che ha voluto fornirmi? concordo in toto./ Tralasciamo le aberrazioni della LSC, che appiattiscono e strumentalizzano la nostra lingua, per non so quali fini, una delle domende ricorrenti che mi pongo è "cui prodest" ///Riguardo alla lingua giudicale , pur apprezzando l'impegno del mio amico Giampiero Zampa Marras, faccio molta fatica a riconoscerla e adottarla ,,, termini tipo INTERNAXSSYONALE - MULTINAXSSYONALES - ABBÀXSTHAT - PHILOXSOPHÝA - ÈXSSER - ABBERDZÈRET - HYPÓTHESIS - S'ÚRTHYMU - OVER - CONXSTHYTÚINT - LIXSAXSSYONE - HIXSKIT - LOCALIXSAXSSYONE - KIRRYADURA - COHORTE CONXSTHITUXSSYONALE -POXSTHU - REXSÉXSSYNT mi sembrano macchinosi e poco scorrevoli, ho sempre pensato che uno dei maggiori pregi della nostra lingua sia la sua scorrevolezza e la sua liricità, / Termino dicendoLe che ero pronto a ricevere da Lei sonore e dolorose bacchettate, riguardo al mio testo, sono contento perchè ancora una volta, ciò non è successo, Grazie professore .






Salvatore Dedola
22 agosto alle ore 18:07 ·

Caro amico Mariano Abis, il modo di scrivere di Giampiero Zampa Marras è agli antipodi di come si deve scrivere la lingua sarda. Quello è un modo per far lievitare in modo esponenziale gli Anti-Sardi. Un modo, se mi permettete, che rinfòcola le risate che purtroppo molti italiani si fanno alle nostre spalle. Insomma, quello di Zampa non è affatto il modo di pretendere dignitià per la Sardegna: cercate di convincerlo a non perseverare. Se volete, organizzatemi una conferenza (magari in un luogo centrale come Oristano) dove esplicherò, nel tempo di una sola ora, il modo corretto e semplicissimo di scrivere la lingua sarda. 
Ho notato che nel testo da lei scritto qualche parola merita di essere "asciugata" (es. CHI deve essere scritta KI). Per il resto, non sono di quelli che cercano il pelo nell'uovo: anche perché di peli non ne vedo.

S Dedola, un Grande
Mariano Abis Eusu scrobetu su jogu, ki non existiada sa televisioni, non si fadianta votai. Ma custu du scieus sceti nosus ki no votaus...
JOLAO77.BLOGSPOT.PE

Mariano Abis 
Buon giorno prof,> per quanto il periodo giudicale ci faccia gonfiare il petto ( era probabilmente la civiltà più evoluta di quel periodo ) , penso non possa competere con i fasti dell'antica civiltà sarda primordiale, che secondo il mio parere ha generato o influenzato positivamente (minimo) tutta la civiltà occidentale susseguente, Di riflesso concordo con quanto Lei ha scritto riguardo alla lingua giudicale. e cambio argomento.
A volte , in questo pantano di social, mi capita di intercalare frasi in italiano e frasi in lingua sarda, ebbene capita spesso che, discutendo su argomenti tra i più svariati, quando l'interlocutore non trova modo di contraddirmi con la logica, lo fa dicendo che scrivo in lingua sarda in maniera pessima, qualcuno di essi, essendo suo lettore, si riconoscerà in questo comportamento. A loro ricordo quanto da Lei scritto proprio in questo articolo . Grazie per la considerazione .
https://jolao77.blogspot.it/2016/03/sardigna.html

https://jolao77.blogspot.it/2016/04/poesia-le-radici-dellumanita.html

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