martedì 11 aprile 2017

Cella numero 21

Libera rilettura dal libro del professor Bainzu Piliu cella N° 21, pagg 202 e 203. 
Così ne scrissi in un articolo titolato il significato della nostra presenza.
Il 5 ottobre del 1800 partì da sassari un esercito di 1500 uomini che doveva punire il paese di thiesi per essersi ribellato alle prepotenze dei feudatari.
Il giorno successivo le truppe assalirono il paese, i thiesini si difesero accanitamente.
Distruzioni a parte, il bottino fu di 50.000 e più scudi, si pigliarono molti denari, gioie, mostre, argenterie varie e altre bellissime cose, trasportando il tutto con più di 500 cavalli (....) 



Il 7 ottobre le campane suonarono a morte dalla mattina alla sera, vi furono 14 morti e 34 feriti, e furono incendiate quasi completamente 18 abitazioni.
Il consiglio di guerra nominato dal vicerè carlo felice, condannò a morte 16 persone, 3 all'ergastolo, ed altre a pene minori, a tutti i condannati furono confiscati i beni. (....)
Qualcosa accomuna thiesi e bono nell'epilogo delle loro vicende, entrambi furono saccheggiati e dati alle fiamme.
I Bonesi si erano rifiutati di consegnare agli aguzzini i partigiani di G M Angioy.
Il 20 luglio del 1796, alle 6 del mattino, le truppe entrarono in bono, i bonesi si erano ritirati sui monti, ed in paese era rimasta solo Ambrogia Soddu, una sessantenne paralitica.
I soldati la uccisero barbaramente dopo averle saccheggiato la casa.
Secondo lo Spano, si dice che prima la abbiano straziata, tagliandole anche le mammelle.
Il paese fu saccheggiato per 7 ore, sfasciando con picconi e scuri, porte e mobili, e rubando tutto ciò che si poteva trasportare. (...)
Saccheggiarono anche le chiese, (...) ben 30 case furono incendiate.
Come si è visto, il sacco di bono precede di 4 anni quello di thiesi, ma lo stile dei governanti piemontesi resta immutato.

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