giovedì 6 aprile 2017

DualISMO

dualismo du|a|lì|ṣmos.m.1797; cfr. lat. mod. dualismus, fr. dualisme.




1. TS filos., teol. concezione filosofica o religiosa che considera la realtà dipendente da due principi opposti

2. CO estens., in un’organizzazione, ideologia e sim., coesistenza di due principi o elementi, spec. fra loro contrastanti | fig., contrasto, dissidio tra forze opposte

3. TS etnol. esistenza di due entità, spec. totemiche, contrapposte e complementari, con profondi influssi anche sull’organizzazione sociale


Polirematichedualismo di poteri
loc.s.m.
TS polit.
coesistenza in una stessa situazione storica di due diversi poteri, spec. di quello istituzionale e di quello rappresentato da un movimento di opposizione.


Dal dizionario De Mauro

Il drammaturgo spagnolo Alfonso Sastre, racconta dei dissidi tra due fanciulle, per il possesso di una bambola abbandonata.
Una bimba ricca e viziata, stanca della sua bambola vecchia e sgualcita, se ne sbarazzò.



La bambola venne trovata da una bimba povera, che si impegnò a ricucire strappi e levare macchie, la rese bella come quando era nuova.
La bimba viziata, vedendo che la bambola era rinata a nuova vita, la rivolle per se.
Nacquero dei violenti contrasti tra le due fanciulle, ciascuna ne rivendicava il possesso.
Fu chiamato a dirimere la questione nientemeno che Salomone, che, dopo aver ascoltato le due versioni, dispose una prova, per assegnare definitivamente l'oggetto del contendere.
"Prendete per le braccia la bambola, e tirate verso di voi, chi avrà la forza di impossessarsene, sarà la legittima proprietaria".
La bimba viziata tirò con forza, ma non incontrò nessuna resistenza, la bimba povera aveva rinunciato alla bambola, per non farle del male.
Salomone, saggiamente, dispose che la bambola fosse assegnata a chi aveva dimostrato di amarla, cioè alla bimba povera.

Mi viene spontaneo fare una trasposizione, pensando alla situazione della mia terra, tutti cercano di imporre i loro punti di vista, ma pochi fanno azioni "intelligenti" per la liberazione della nazione sarda.
E così vediamo i partiti indipendentisti azzuffarsi tra loro, per il predominio tramite illusori "consensi elettorali".
E così vediamo due (o tre) movimenti di liberazione, con la stessa intestazione (MLNS), reclamare per se stessi il diritto a rappresentare in maniera esclusiva la nazione sarda.
Lungi da me voler incorrere in "lesa maestà", mi sembra di vedere contunuamente eccellenze dello stesso campo, azzuffarsi in maniera crudele, che invece di cercare un punto di contatto, come è normale che sia, si impegnano in discussioni di carattere personalistico, che non fanno bene alla sardegna.
E così vediamo che si discute ancora se sia meglio il logudorese o il campidanese, come se esse non fossero la stessa lingua.

E così vediamo che a causa di questi dualismi, la gente sceglie di votare, e inopinatamente sceglie di votare per il colonizzatore.
Mi chiedo se usciremo mai dalle invisibili sabbie mobili che ci ha costruito il colonizzatore.
Mi chiedo se qualcuno abbia la forza e il coraggio di venire incontro alle tesi del proprio pseudo-antagonista, rinunciando almeno in parte alle sue certezze, ben sapendo che l'unico antagonista è lo stato italiano, supportato "egregiamente" dai cuculi delle fetenzìe.
Il dualismo, sarebbe inutile ribadirlo, ma lo ribadisco ugualmente, è uno strumento in mani fetenti per impedire unioni e sinergie popolari.
"Dividendo la gente, la invogliamo a disperdere le proprie energie, in lotte per noi di nessuna importanza"
Dal manifesto dei banchieri americani del 1892. 
Meditate, se non è troppo disturbo. 

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