lunedì 30 novembre 2015

IS VISIONERIS




IS VISIONERIS
Hanno ragione.
Hanno ragione, anzi avete ragione, a volte per dire nero, è più conveniente dire grigio scuro.
Abbiamo letto molto, abbiamo assorbito con passione.
Ora è venuto il momento di trasmettere.
Di donare.
Ora per un foglio bianco, consegneremo un foglio segnato.

*****
Non saremo certo noi che ricopriremo cariche ambasciatoriali, nel futuro, imminente judicau de sardinnia, nel giusto mondo futuro che si andrà a configurare, probabilmente non ricopriremo proprio alcuna carica, visto e considerato che abbiamo la innata predisposizione a dire e scrivere esattamente come pensiamo, concetti, parole e pensieri.
Anzi, se dobbiamo dire cento, nel bene o nel male, ci esce spontaneo dire centoventi.
Più nel male che nel bene.
Non ci sfuggono i significati di lettere, parole, simboli, numeri, colori, noi siamo noi.
Avete ragione: assodato, certificato e sottoscritto, in questo sistema noi siamo eternamente schierati nel torto.
Ci piace più il fucsia che l'indaco, ci piace più il giallo cromo che l'ocra, ci piace mirare più a centoventi che a cento, è uno dei nostri numerosi, dannatissimi limiti.
"Possibile che sia così difficile per voi trovare  parole meno offensive di quelle che dite?
Possibile che non riusciate a comunicare serenamente con la  gente?"
Avete ragione, ci proviamo, ci proviamo, ma quando vediamo gente plagiata dall'unica cosa che ci fa andare in bestia, e cioè la sia pure incolpevole sudditanza alla cultura schiavista della fetenzìa mondialista, è più forte di noi, sbottiamo, scleriamo, il senso di giustizia innato porta anche a questi brutti scherzi !
A parte il fatto che non offendiamo mai per primi, (ma questa non è una ragione valida) il fatto di essere visioneris ci porta a considerare come evidente la malignità che impregna molte volte chi ci attacca, malignità spesso gratuita, generata da sentito dire, o da loro limiti personali di valutazione, o da pregiudizi e ipocrisie congenite, o leggerezza di giudizio.
Non so se a voi non visioneris una frase detta o scritta, una parola usata al posto di un'altra equivalente, un concetto espresso in maniera macchinoso, vi creino delle vibrazioni, (non lo so, ma mi piacerebbe saperlo), una frase detta in un certo modo, ci rilascia spontaneamente sensazioni anche contrastanti se espressa diversamente.
Sensazioni fondamentali per capire.
Siamo dentro il campo, voi non so.
Abbiamo  guardato attentamente, abbiamo letto con passione, cerchiamo di immedesimarci in chi scrive o dice, cerchiamo di cogliere lo stato d'animo, le motivazioni che lo spingono a scrivere una frase, esattamente come la ha scritta , o pronunciata.
Voglio raccontarvi una storia realmente accaduta.
Ad un grafologo capitò in mano un manoscritto del fidanzato della figlia.
Gli bastarono venti secondi con quel foglio in mano, per capire che il futuro genero, sarebbe stato deleterio per la figlia.
Comunicò le risultanze delle sue conclusioni alla figlia, implorandola di abbandonare il fidanzato.
Lei non ne volle sapere, ebbene, trascorsero appena pochi mesi, e i due si lasciarono,  lei aveva capito che la velocissima analisi grafologica del genitore era corretta, inappuntabile.
Così siamo noi, ci bastano due righe scritte o una frase sentita, per capire quante miserie circolino indisturbate tra i neuroni sani e funzionanti, e più sono i neuroni marci, più ci viene voglia di aggredire l'interlocutore, se gli dobbiamo dire cento, gli diciamo cento venti.
Avete ragione, sbagliamo, siamo sempre dalla parte del torto, sempre a cercare di cambiare questo sistema, ma pure sbagliando siamo e restiamo comunque visioneri.
Fatevene una ragione, e soprattutto, non siate invidiosi.




https://www.facebook.com/groups/526063750751570/






domenica 29 novembre 2015

La filosofia dei sardi

La filosofia dei sardi.
Siete curiosi, per caso, di sapere quali sono gli argomenti che i sardi prediligono? Vi accontento subito, tutto quello che verrà scritto in questo testo, è una mia personale valutazione, per quello che posso leggere e sentire. Comincio, silvuplè, col botto: i sardi, bontà loro, si interessano soprattutto di argomenti marginali, che servono a ben poco alla causa di libertà e autodeterminazione, disquisiscono su robettine italiane tipo regione autonoma, sul sindaco di cagliari e di biddarega, su come fare per assoggettarci meglio alla svizzera, sulla nascita di una nuova formazione indipendentista fasulla, quella che secondo loro podinti, su votazioni e cambi di nome a strade e piazze, sulle quali la gente mette il massimo del suo pensiero filosofico spicciolo, mentre invece su temi evidentemente più importanti (per noi, ma non per loro) tipo libertà, sovranità, moneta, condizionamento mediatico e mondialismo, tace. 

Morte di un rettile.

Morte di un rettile
Nessuna celebrazione, quello che è ineluttabile succederà, non può essere altrimenti, ormai è chiaro che il rettile agonizza, nessuna autocelebrazione, beninteso, anche noi siamo in cammino verso la conoscenza, anche noi dobbiamo ringraziare qualcuno, quello che si fa, che si scrive, non ha secondi fini, se non cercare di trasmettere competenze, informazioni, non plagiare o convincere, solo esprimere il nostro punto di vista, giusto o sbagliato che sia.





sabato 28 novembre 2015

Essere governato








ILSOVRANISTA:IT



Essere governato


di “Il Sardo Olandese”


Essere governato significa essere guardato a vista, ispezionato, spiato, diretto, legiferato, regolamentato, recintato, indottrinato, catechizzato, controllato, stimato, valutato, censurato, comandato, da parte di esseri che non hanno né il titolo, né la scienza, né la virtù. Essere governato vuol dire essere, ad ogni azione, ad ogni transazione, ad ogni movimento, annotato, registrato, censito, tariffato, timbrato, squadrato, postillato, ammonito, quotato, collettato, patentato, licenziato, autorizzato, impedito, riformato, raddrizzato, corretto. Vuol dire essere tassato, addestrato, taglieggiato, sfruttato, monopolizzato, concusso, spremuto, mistificato, derubato, e, alla minima resistenza, alla prima parola di lamento, represso, emendato, vilipeso, vessato, braccato, tartassato, accoppato, disarmato, ammanettato, imprigionato, fucilato, mitragliato, giudicato, condannato, deportato, sacrificato, venduto, tradito, e per giunta schernito, dileggiato, ingiuriato, disonorato, tutto con il pretesto della pubblica utilità e in nome dell’interesse generale.

Il Sardo Olandese

gender e giornate mondiali.

Gender e giornate mondiali


Qualcuno è al corrente che problematiche riferibili ad argomenti di genere sono sfruttati dalle fetenzìe culturali mondialiste per "spingere" nella sensibilità del popolino concetti GENDER?
Definiamo, tra le mille interpretazioni, concetti gender.

venerdì 27 novembre 2015

Femme


Femme



Non è facile capirvi, ma non è facile nemmeno per molte di voi capire le fetenzìe.

Femmes, sempre alla ricerca di confronti e di rivincite.

Femmes sarde, lasciatemi dire che proprio non vi si addice.

Perchè festeggiate la giornata mondial ISTA delle donne ?

Alcune di voi hanno capito lo scopo della giornata mondial ISTA delle donne, perchè non fate uno sforzo per capire tutte le altre giornate che vi hanno dedicato?







Un sindaco

Un sindaco
Un sindaco, qualunque sindaco, in quanto eletto tramite elezioni italiane, è italiano, anche se amministra un comune sardo. A meno che. A meno che non faccia gli interessi esclusivi della popolazione, disinteressandosi e contestando apertamente leggi inique italiane. Basterebbe che avessi scritto solo leggi italiane, il termine iniquo è sottinteso, ma ho voluto specificare.
#unpaesesullorlodellalogica. Fermo restando il fatto che ogni tassa, ogni imposta, è un abuso, come si fa a tassare per il ritiro della spazzatura, già opportunamente selezionata, i propri concittadini? Come si fa a tassare cittadini senza redditi? Come si fa ad affidare a quella organizzazione viscida e sostanzialmente truffaldina e disumana come equitalia, il recupero di imposte non versate, specie da concittadini che non possono pagarle? E perchè non disporre una normativa che obblighi i fornitori di acqua ed energia elettrica, a consegnare bollette, che richiedano pagamenti solo dopo un certo tanto di consumi stabiliti come vitali? 
 
 

mercoledì 25 novembre 2015

Come dovevasi dimostrare











Come dovevasi dimostrare

di Mariano Abis








Ecco, appunto, come dovevasi dimostrare.
Abbiamo voglia di utilizzare (proficuamente dico io ) il nostro tempo (imparo in fretta ) per informarci e per capire, quando mettiamo le nostre competenze al servizio degli altri, la risposta è sempre la stessa , sento troppo spesso chi si rivolge a me dicendo :: “” tu pecchi di umiltà.””
Banda beni, può essere, allora che dovrei fare?
Tenermi tutto per me e dialogare solo con chi merita la mia attenzione, ed io la sua ?
Solo con gente che ha compiuto un percorso simile al mio?
Ho la pretesa di pensare che dalle mie esternazioni possa sgorgare qualcosa di buono, coinvolgere qualcuno che allo stato attuale è ininfluente, no, non è un atteggiamento elitario, il mio, e se lo è, non vuole esserlo, vabbene che ho subito, o me la sono cercata, una sorta di rivelazione, ma dalla cultura non può nascere niente di negativo, ma si sa, noi siamo noi, e gli altri…..continuate voi stessi la frase.
Quello che noi vediamo chiaro, molti altri lo vedono offuscato.
Vi voglio parlare, che ci crediate o meno, di come è avvenuta questa rivelazione, il termine può essere variato, l’importante è che io renda l’idea, che espliciti chiaramente il concetto.
Mi trovavo in friuli per lavoro, venni a sapere che nella cittadina nella quale risiedevo , si tenevano vari corsi universitari, mi iscrissi a sociologia , enologia, a grafologia e a psicologia.
Mi appassionai soprattutto al corso di grafologia (e di questo ne parlerò più diffusamente in seguito ) e al corso di psicologia, tenuto da una splendida donna, per di più giovane, mooolto più giovane di me, di nome Daniela, della quale, non esito a dirlo, mi innamorai per quello che era, e non per l’evidenza della bellezza che dimostrava.
Mi appassionai così tanto al suo modo assertivo di comunicare, che ancora adesso ricordo una per una le parole che pronunciava.
Parole espresse con una forza comunicativa che non esito a definire strabiliante, io che scrivo romanzi vorrei avere la metà della sua forza comunicativa, sfornerei best seller a ripetizione.
I suoi corsi di respirazione e immaginazione furono per me proficui all’inverosimile, il seme della mia futura trasformazione lo gettò proprio lei, la grande Daniela.
Senz’altro mi costrinse a esplorare alcuni aspetti del mio pensare, ma si vede che non ero ancora pronto per assorbire tutto quello che avrei poi immagazzinato tutto d’un colpo.
Ciò avvenne qualche anno dopo, rientrai in sardegna in prossimità delle feste natalizie, fa allora che avvenne quello che definisco karma, in un attimo avevo visto che ero parte di quell’ immenso gregge che chiamano umanità.
Il gregge abituato a stare nel recinto.
In un attimo ne fui fuori, avevo saltato inavvertitamente lo steccato.
Ecco perchè sento il bisogno di comunicare, e se qualcuno pensa che mi piaccia salire in cattedra per trasferire qualcosa che mi è costata tempo e fatica, lo devo avvisare che non è mio intendimento fare ciò, anche perchè parte di quel supposto carisma mi è venuto gratuitamente, e gratuitamente lo devo trasferire.
Un regalo che non mi costa niente, solo che qualcuno pensa che il termine “”disumile”” non si neghi a nessuno.
Ma io non sono nessuno, io sono Jolao.
Però così sembrerebbe , per molta gente, che usa la parola umiltà a sproposito.
Passo spesso per una persona disumile, non posso fare nulla per variare quella opinione , me ne farò una ragione.
Non la contesto.
E poi siamo sicuri che la parola umiltà è SEMPRE positiva?
non è per caso che sia un alibi per non impegnarsi?
Non è per caso che molti non ne conoscano il vero significato?
Io le do un mio preciso significato, la mia personale interpretazione, le parole sono immagini, i colori li distribuisce ciascuno di noi a seconda della sua sensibilità.
Riflettiamoci su, le mie esperienze in seno a tre quotidiani e al governo provvisorio dei sardi, mi hanno trasferito, favorite dalla strada spianata dalla bella Daniela, delle potenzialità che non tutti hanno,
Fatevene una ragione , come io me ne faccio una ragione del fatto certo che ho molto da imparare da persone più “avanti” di me , in questo ipotetico percorso verso la luce totale.
Se mai arriverò a vederla, dovrò ringraziare molte splendide persone che hanno creduto in me, che mi hanno accompagnato nel percorso, ebbene, li ringrazio qui pubblicamente, loro sanno benissimo a chi mi sto riferendo, sanno che mi sto rivolgendo a loro, anche senza esprimere nomi.
Grazie!

Personaggi & personcine

Personaggi & personcine
Non è colpa loro. Svolgevo in un recente passato un lavoro che mi consentiva di venire a contatto con un prototipo di società che comprendeva pressochè tutte le tipologie di persone, personaggi e personcine, che affollano questo disgraziato pianeta. Un micro cosmo di varia umanità. Capitava spesso che pluri laureati, messi al corrente di certe cose che loro ignoravano, mi e ci corrispondevano con crassa arroganza o indisponente sufficienza, Capitava ancora più spesso che ultra vecchietti con la seconda elementare, mi e ci ascoltavano con attenzione, salvo poi scoprire che avevano già valutato avvenimenti o dati di fatto, dei quali i pluri laureati non erano nemmeno a conoscenza. Uno che non si accorge che il cielo è costantemente graffiato, non può essere definito persona sveglia. Ma non è colpa sua. E' uno che per voleri altrui ha disimparato a usare la ragione. Ma non per colpa sua. Magari in questo fanno la loro parte le armi scalari. Uno che non vede ad un palmo del suo naso, e che non sa leggere la storia. Ma non è colpa sua. Magari in questo fanno la loro parte le chem trails. Una che prende per buone tutte le fesserie più assurde che le vengono raccontate, senza nemmeno ascoltare altre "campane", rasenta la dabbenaggine più assoluta, ma non è colpa sua, Magari in questo fanno la loro parte il  bario e l'alluminio che cadono dal cielo.
 

Non ci dimenticheremo

Non ci dimenticheremo.
Non scorderemo nemmeno una vittima.
Non scorderemo nemmeno un carnefice. 
Togliere un tetto ad un umano è aberrante. 
Non ci dimentichiamo della vicenda surreale di san gavino.
Non ci dimentichiamo della truffa occorsa ad una famiglia di sestu. Non ci dimentichiamo delle aberrazioni statali perpetrate ad arborea Non ci dimenticheremo mai che questo stato staziona ancora nella sacra terra di sardinnia in difetto di giurisdizione.
Non dimenticheremo mai la stortura avvenuta a macomer. Non abbiamo dimenticato uta. Non abbiamo dimenticato sanluri. Non dimentichiamo nessuna delle infamie statali, togliere il tetto dalla testa di un essere umano è ABERRANTE !!!

lunedì 23 novembre 2015

L'irriverenza


L'irriverenza
Mi capita di discutere con persone considerate delle eccellenze nei vari campi. E se non posso controbattere, molto spesso, le loro competenze specifiche, mi accorgo intimamente, che non hanno affatto puntualizzato aspetti che a me risultano chiarissimi. Spesso, anzi, quasi sempre, non riesco a motivare in maniera logica, le mie posizioni, anche se il mio livello di assertivismo è ai massimi livelli (chi si loda si imbroda, che me frega a me ?). E' unicamente questione di competenze inferiori nello specifico.


le opinioni del popolino


Le opinioni del popolino
Non è più valida la massima vox populi, vox dei. In passato (remoto) non esisteva pressochè comunicazione, le opinioni veniano sviluppate "in loco", nei villaggi, o nei quartieri delle città, che tra l'altro erano scarsamente abitati, l'unica parvenza di comunicazione, per così dire massiva, veniva esercitata dalla chiesa, con i numerosi prelati dislocati in ogni dove. In questi ambiti, ciascuno riusciva a sviluppare concetti propri, non esisteva nessuna altra sorta di plagio mediatico, e il sacro concetto di justizia generalmente era accettato, gli avvenimenti venivano valutati secondo il proprio sentire, scaturito unicamente dai valori intrinsechi che ogni essere umano ha radicati nel suo intimo.
In ambiti valutativi così vicini a etici concetti di giustizia, la massima in questione era pienamente plausibile, e spessissimamente la voce del popolo, corrispondeva alla parola di dio.
Possiamo dire, oggi, la stessa cosa?


domenica 22 novembre 2015

Sa stripa

Sa stripa
Cercherò di dimostrare quale assurdo livello di fetente mitomania abbiano raggiunto, col tempo, le criminali elite che dominano questo ingiusto e disossato pianeta. Hanno sempre dominato, sia ben chiaro, vuoi attraverso il potere diretto di sovrani e religiosi, vuoi con la potenza economica di stirpi di finanzieri. Ciò che mi preme sottolineare è che la parola stripa, che dal sardo campidanese si traduce con il termine italiano stirpe, non ha alcuna valenza positiva nella nostra lingua. Quando si vuole descrivere una genia di persone poco raccomandabili, usiamo quel termine. Va da se che, almeno in questo caso, accomunato al fatto che gli "ismi" nella nostra lingua ancestrale non esistono, viene spontanea la conclusione che il nostro popolo non ha alcuna minima scheggia di quella parola, inventata dalle elite, che risponde al nome di razzismo. Il razzismo, nelle società rurali, NON ESISTE, nè concretamente, nè ipoteticamente.
 

sabato 21 novembre 2015

Fuffa


Fuffa
La dovreste smettere, a mio modesto avviso, di parlare in termini di politica italiana, di politici e decisioni italiane, FACCIAMO IL NOSTRO PERCORSO DA SARDI, ci dobbiamo disinteressare di politica italianista, quello che deve contare è il percorso giuridico (non politico ) del Movimento, tutto il resto è aria, fuffa, vento, aria fritta, tutto il resto è in più, non ci deve interessare.
Una volta che si capisce che la regione "autonoma" (???) di sardegna è italia, che i sindaci sono italiani, che le forze dell'ordine sono italiane, avete già puntualizzato (bontà vostra) il problema, quando ci arrivate fatemi un fischio, perchè vedo che tutto questo non si capisce.
Nosus semus sardus , non italianus.
Qualcosina in più del dovuto, se non si considerano questi aspetti, è stata scritta, NOI riconosciamo i problemi, li abbiamo valutati abbondantemente, sappiamo come questa terra è stata stuprata nei decenni, li abbiamo valutati, soppesati, discussi, analizzati, sappiamo esattamente COSA fare, abbiamo la nostra strategia molto ben definita e acclarata abbondantemente.
 
 

lunedì 16 novembre 2015

Togliere un tetto ad un umano è aberrante

Togliere un tetto ad un umano è aberrante.
Non ci dimentichiamo della vicenda surreale di san gavino
Non ci dimentichiamo della truffa occorsa ad una famiglia di sestu
Non ci dimentichiamo delle aberrazioni statali perpetrate ad arborea
Non ci dimenticheremo mai che questo stato staziona ancora nella sacra terra di sardinnia in difetto di giurisdizione
Non dimenticheremo mai la stortura avvenuta a macomer
Non abbiamo dimenticato uta
Non dimentichiamo nessuna delle infamie statali,
togliere il tetto dalla testa di un essere umano è ABERRANTE !!!
Non processeremo lo stato. Processeremo le singole persone che avranno dato ordini così DISUMANI !!! Chi è che può dire che un ordine iniquo ricevuto, qualunque ordine, che vada contro i sacri principi morali che tutti noi indistintamente abbiamo nel nostro intimo, sia obbligatorio eseguirlo? E' giusto processare ogni singola persona che ha eseguito un ordine infame? Valuteremo caso per caso, ma saranno perseguite le persone, oltre che le istituzioni serve di questo sistema soldocratico senza altri valori. Verranno processate persone che credono di essere nel giusto, solo perchè hanno approfittato di una legge creata contro l'umanità, acquistando alle aste giudiziarie, per una manciata di sporchi denari, le case, le aziende, le proprietà altrui, spesso costruite con enormi sacrifici di una vita. Tu che hai fatto una azione così disonorevole, sarai rimandato al giudizio dei tuoi simili. Buttare per strada esseri umani solo perchè non riescono a onorare un debito, grida vendetta. La sardegna tra pochi anni sarà libera, lo stato italiano dovrà abbandonarla, e allora i codici giuridici saranno a misura di uomo, e non più a misura di banconota. Non so se vi rendete conto in quale disonorevole maniera avete variato una società, che bene o male possedeva dei valori.
Si torna al diritto naturale, universale, terremo conto del codice barbaricino, bruceremo i codici imposti dalla fetenzìa mondialista.
 

Invidio le vostre verità.

Invidio le vostre sicurezze. Invidio le vostre certezze. Siete sicuri che i veri, grandi terroristi, rispondano ai vari nomi tipo Mohamed, el Salam, Mas'ud, Mustafa o Jasmin? Siete sicuri che siano proprio quelli che gridano, magari plagiati, pagati, e sostanzialmente confusi, prima di farsi esplodere: Allah Akhbar?
O non siano piuttosto le varie fetenzìe mondialiste criminali, che aprono dappertutto centri commerciali con annessa farmacia petrolifera che ti avvelenano col cibo e le medicine, quelli che sponsorizzano campagne mediatiche contro questa o quell'altra malattia? Quelli che con un telefono in mano dispensano dolori e morte alla gente, quelli che dirigono multinazionali e dispongono la fabbrica di bombe e missili?



domenica 15 novembre 2015

Stralci da una discussione sulla limba

Stralci da una discussione sulla limba 
DLPaba
NON SO SCRIVERE NE PARLARE CORRETTAMENTE IL MIO LOGUDORESE DI POZZOMAGGIORE MA..........
Mi piace moltissimo, ascoltare i diversi dialetti perchè ognuno colora i termini, le frasi, in modo armoniosamente diverso.......e quando si trovano a parlare diversi dialetti, sembra più una sinfonia che un comune parlare. Ma davvero vogliamo rinunciare all'unica (FORSE) diversità che ci unisce?


venerdì 13 novembre 2015

La TV

La TV
Quante bugie ho dovuto sentire questi giorni alla televisione! Dicono che i militari sono in sardegna mica per sparare bombe o missili, ma no, hanno detto che si stanno esercitando a giocare a freccette.
Hanno detto anche che i vecchi proprietari di case, se hanno debiti che non possono pagare, nonstante siano vecchi, cardiopatici o disabili, devono abbandonare la propria casa. Non hanno però fatto vedere i lividi che i trenta uomini dello stato hanno loro procurato, strattonandoli, perchè i tre non volevano abbandonare la loro casa, che pretese voler restare in casa loro !
Hanno detto che la gente deve mangiare erbe e radici, perchè la carne fa male. Lo dicono tutti i giorni, erbe e radici. Hanno detto persino che il governo sta lavorando a beneficio della gente.
Che la ripresa economica è accertata e conclamata, e che i vecchietti che cercano viveri nei cassonetti non sono reali, sono solo dei mal riusciti foto montaggi. Hanno detto che l'europa è buona, perchè è stata costruita a beneficio della gente. Che gli stati uniti sono classificati come i buoni del pianeta, quelli che risolvono diatribe, senza di loro succederebbe la catastrofe. Che putin è il più grande criminale della storia, quando fa comodo viene dimenticato persino quell'altro indicato come il male assoluto. Che i banchieri sono generosi perchè aiutano l'economia a risollevarsi.
Che questo è un sistema che durerà all'infinito. Rido di gusto. Una sonora risata sardonica seppellità tutte le televisioni, le grandi mentitrici. Una sonora risata sardonica seppellirà questo sistema millantatore.
 

giovedì 12 novembre 2015

.Sardinya is the Sanctuary

Sardinya is the Sanctuary
Ho ascoltato con raccapriccio una insulsa intervista ad un militare italiano che viene ad esercitarsi in sardegna. Certo che manipolazioni mentali ne vediamo di tutti i tipi, ma a volte si raggiunge il paradosso nel dire che loro non bombardano. Ci sarebbe da chiederci cosa siano quei boati che abbiamo sentito in cento video sulla manifestazione di capo teulada. Oppure dichiarare che il popolo sardo, se volesse, potrebbe ricomprare i territori che attualmente sono adibiti a servitù militari, forse non sa che quei territori appartengono alla nazione sarda, poichè lo stato italiano è, in sardinnia, in difetto di giurisdizione. 
 
 

mercoledì 11 novembre 2015

L'umiltà spesso è usata come alibi


L'umiltà spesso è usata come alibi
Ho una spropositata (me ne dolgo, ma non mi pento) stima di me stesso, (NONOSTANTE ).
Ripeto spesso a me stesso, e non è solo per darmi coraggio, che la teoria dulles mi fa un baffo, e se ripenso ad un mio fumetto che ormai è arrivato a un  migliaio di condivisioni spontanee, per quel che mi è dato sapere (ma penso che siano molte di più) la cosa non mi può fare altro che piacere.
E se ripenso ad un articolo scritto a quattro mani e una sola mente che ha superato le 100.000 visualizzazioni (50% di 100.000 fa 50.000, ma sempre 100.000 restano), ditemi voi cosa devo pensare, se devo essere orgoglioso, oppure no.
Penso che un pochino valgo, almeno come comunicatore, un pizzichino, si, anche se a volte faccio scappare una, due, tre persone, per commenti che possono essere espressi diversamente, ma chi può dire che quei commenti che hanno fatto scappare tre persone, poi non siano apprezzati da 10, 30, 50 persone, forse (mi permetto di scriverlo, inopinatamente) un pochino più sveglie? 

Il popolo italiano non esiste


Qualcuno vi definisce italiani
Un popolo dominato da numeri, da simboli, da ideologie, da mantra, da bolgrinaggini televisive, da frasi fatte, da vibrazioni malefiche, da sigle, da tecnologie servizzanti, un popolo da centro commerciale, quanto più esteso possibile. E' necessario sottolineare che l'italiano è disinformato e sostanzialmente ignorante?




martedì 10 novembre 2015

RACCONTO : Il prosciutto




Il prosciutto
La storia è vera, ho solo variato i nomi.
Ero ospite già da molti mesi a casa del mio amico Augusto.
Il collio è una ridente, verdeggiante insieme di contrade, la sua capitale  è festaiola e turistica all'eccesso, sempre linda e accogliente, a dispetto del luogo comune che i friulani non lo sono, sono qui per testimoniare che nel mio caso sono stati sempre stati semplicemente splendidi.
Penso che ciò fosse dovuto al fatto che siccome gioco benino a scacchi, infatti facevo parte della squadra che stava per conquistare la promozione in serie B ( nonostante Abis), forse desideravano che fossi tranquillo almeno riguardo al fattore abitativo, per mantenermi in condizioni di serenità d'animo, in modo da poter dare il mio contributo alla  sospirata promozione, così il buon Augusto mi ospitava in casa sua.
Vado a descrivere la collocazione politica di Augusto: per alcune decine di anni, se non ho capito male, è stato un personaggio di spicco del partito comunista della contrada in questione.
Avete capito sicuramente che non era un ammiratore del capo dell'allora forza italia, e presidente del consiglio.
Detto questo, un giorno mi invita a fare una delle sue solite escursioni per la cittadina, accompagnati da Toby, un simpaticissimo beagle, che però aveva la disgraziata abitudine di defecare per i marciapiedi.
Evitava le aiuole in maniera sistematica.
La squadra era fatta, Augusto, Toby, io, paletta e busta raccogli ...ehm.
" Dove ci porti di bello, Augusto?"
" Andiamo da un mio amico"
L'amico risponde al nome di Ostilio.
Mi viene spiegato che la ditta Ostilio è la produttrice di prosciutti più rinomata in campo nazionale italiano, non esiste san daniele, non esiste parma, il prosciutto artigianale Ostilio li surclassa tutti di gran lunga.
E finalmente, una volta incontrato, e fatte le presentazioni, Ostilio ci invita a raggiungere i locali di stagionatura dei prosciutti, in un piccolo tavolo, c'è sistemato un prosciutto e alcune bottiglie di buon vino del collio, anche esse di straordinaria  qualità.
Per chi non lo sapesse i vini bianchi del collio sono considerati i migliori al mondo.
Ci invita ad assaggiare il vino e il prosciutto, due eccellenze in un colpo solo.
La mia curiosità, quel giorno, è stata proficua, e spiego.
Data la mia curiosità, presi l'iniziativa di gironzolare tra quei prosciutti appesi, notai che ciascuno aveva un cartellino.
Leggendo i cartellini, uno di essi mi ha incuriosito, chiesi a Ostilio: "Ma B. quello che conosciamo noi?"
Lui annuì, mi ha indicato una ventina di prosciutti con lo stesso cartellino, erano tutti destinati a milano o roma, fate voi.
Augusto chiese se poteva acquistare uno dei prosciutti destinati al premier, Ostilio gli rispose che assolutamente non era possibile, in quanto già prenotati da quel cliente evidentemente prestigioso.
Ci spiegò che quei prosciutti erano i più grassi, e perciò i migliori.
Bastò guardare negli occhi il mio amico per capire cosa aveva intenzione di fare, ci saremmo appropriati, con le buone o con le cattive, di almeno uno di quei prosciutti.
Insistemmo ancora, ma niente da fare, l'amico del mio amico era irremovibile, presi l'iniziativa di spiccarne uno e mettermelo sotto braccio (sic ) , Augusto, nel frattempo, portò fuori una corposa banconota e la appoggiò sul tavolo, e insieme ce ne andammo, con il buon Ostilio che ancora implorava di non fargli quella azione riprovevole.
Per qualche giorno ci nutrimmo unicamente di prosciutto e vino, il mio datore di lavoro, a differenza dell'amico di Aigusto,  fu ben felice di vendermi due confezioni da 24 di buon vino del collio. La soddisfazione di aver sottratto al nemico numero uno una così ambita preda, ci rendeva orgogliosi, e ... affamati, oltre che assetati.
PS: non crederete mica che questa storia sia vera? 
Ma quando mai !
Mi conoscete bene, io robe del genere non ne faccio!










NOI

NOI
Senza voler per forza scomodare il marchese del grillo, e senza incensarci più del dovuto, diciamo che quando decidiamo una azione, per noi è cosa già fatta. Perchè le parole dette sono quelle, non cambiano, anche se i contesti possono variare.
Come nella classica civiltà barbaricina, quello che conta è il valore della persona, la sua lealtà, il sapere che, nonostante tutto, i legami restano, le promesse dispensate, e quelle ricevute, restano.
E come in quella civiltà, ci basta poco per capire, non hanno importanza i pregressi, conta il momento vissuto, presente, contano i bicchierini di filu e ferru disposti a tracannare, sapendo benissimo che per noi, non vale la regola che l'interlocutore possa scoprire se siamo sinceri o meno, quello lo sappiamo noi, e nessun altro.
E poi la cosa è reciproca, dieci bicchierini tu, dieci bicchierini io. Noi siamo certi della nostra lealtà, gli altri possono trarre tutte le conclusioni che vogliono, come detto noi siamo noi. Siamo quelli che quando tirano un rigore, lo fanno alla gigi riva, quando tirano un rigore piegano le mani al portiere.
Con questo non vogliamo dire che sia solo questione forza, di potenza, noi guardiamo intensamente negli occhi il portiere, quello venuto da lontano, quello che vorrebbe negarci i nostri diritti di essere padroni sulla terra che calpestiamo, quello che è venuto per dettare legge in casa nostra.
Ci dispiace per i nuovi cultori delle nuove teorie, abbiamo ancora, a loro dispetto, un forte legame con la nostra terra. E' vero, siamo il popolo più accogliente del pianeta, e per lungo tempo siamo stati ingannati, ma ciò non vuol dire che eravamo consenzienti, ma una differenza, ora esiste, ora non vogliamo esserlo più.
Quando ci esponiamo con la controparte, lo facciamo con le necessarie motivazioni, con la forza necessaria, quando facciamo una proposta, facciamo in modo che non possa essere rifiutata.
Siamo quelli che non attendono passivamente l'alba, siamo quelli che pianificano la giornata, da qualcuno avremo pure imparato, no?
Sappiamo benissimo da chi dobbiamo prendere esempi operativi, anche se le motivazioni sono esattamente agli antipodi, anche se sappiamo che prima di combattere il colonizzatore locale, dobbiamo contrastare il colonizzatore globale, molto più infido e plagizzante.
E sappiamo anche che tra le fila dei "patrioti" si possono nascondere i traditori.
E sappiamo tenere i rapporti, sia con il rivale, che con i nostri stessi amici, nel rispetto reciproco, e soprattutto nell'affermazione delle personalità di ciascuno di noi.

lunedì 9 novembre 2015

Me medesimo







Me medesimo.

ILSOVRANISTA.IT


è nella panoramica italiana uno dei pittori e scrittori più interessanti, è un onore per ilsovranista pubblicizzare il suo blog e soprattutto le sue opere pittoriche che ricordiamo sono in vendita.

Questa è la sua pagina Facebook

Fervido scrittore ha pubblicato più volumi e in uno di questi è stato concesso al ilsovranista.it, potete leggerlo a questo link:

per ora lo chiamo ancora Mauretto.





Per ora lo chiamo ancora Mauretto.
In parlamento italiano c'è un rappresentante dei sardi.
Dicono (ma io mi dissocio ).
Molti sono convinti che lui li rappresenti alla grande, in quanto esprime sentimenti di intolleranza verso le aberrazioni che lo stato italiano compie a danno della nostra nazione, e fin qui tutto bene.
Si chiama Mauro, ma, per ora, preferisco chiamarlo Mauretto.

Spero però di poterlo chiamare Mauro, oppure, ancora meglio, il grande Mauro, se e quando abbandonerà la sua attuale linea di fuffa, fumo, plagio, bla bla bla.
Riconosco che solleva tematiche a noi care, ma se non abbandona la giurisprudenza e giurisdizione italica , e se non si orienta verso il diritto internazionale, continuo a considerarlo in maniera estremamente negativa, uno che prospetta soluzioni che fanno solo perdere tempo, nella nostra marcia verso la libertà. 
Quando NON si deciderà a collaborare con noi, (perchè ha sicuramente capito che la nostra linea è vincente) , e NON abbandonerà privilegi derivati dalla sua carica italica, e NON dimostrerà di essere veramente sardo, continuerò a considerarlo in maniera estremamente distaccata, e i suoi filmati portatori di caos.
Immaginiamo che il signor Mauro (non lo chiamo onorevole perchè le cariche italiane non mi rappresentano NIENTE ) , abbandoni quei privilegi, e si unisca a noi, certo avrà una vita più tormentata, potrebbe avere anche dei guai, ma potrebbe correre anche il "rischio" di passare alla storia, scusate se è poco. 
Sperando che capisca .
Affermo convintamente che sta rallentando, con iniziative ambigue, (vorrebbe  organizzare per conto dello stato italiano, un referendum sulla nostra volontà di auto determinarci), il nostro cammino verso la libertà.
Mi piace riportare la frase di un mio amico, che afferma che è come voler far organizzare il cenone di natale al tacchino predestinato.  
Lui, essendo eletto in competizioni elettorali che non riconosciamo, NON ci rappresenta, perchè noi del Movimento, NON SIAMO ITALIANI, mentre lui, invece, come sardo, è rappresentato da noi, che abbiamo il dovere di riportarlo sulla retta via. 
Sia ben chiaro che non stiamo cercando alleanze con lui, è lui che dovrà capire, se veramente vuole bene al suo popolo, che dovrà ravvedersi e compiere il percorso al nostro fianco, voglio sperare, data la sua innegabile intelligenza, che capisca in quali termini si pone la questione, se continuare a SPECULARE sulla sua posizione di PRIVILEGIO, oppure compiere un atto eroico per il bene della sua NAZIONE, che voglio sperare sia la sardegna e non l'italia, visto e considerato anche che l'italia NON E' UNA NAZIONE.
Scrissi, da queste pagine, e la divulgai in maniera virale, una mia lettera aperta rivolta a lui, lettera che ha sicuramente letta, (visto che sono certo che dispone di uno stuolo di persone in rete, che seguono i suoi post, e non solo) , ma che ha pensato bene di NON darle risposta.
E chi sarebbe questo jolao che ha avuto l'imprudenza di volersi misurare addirittura con un onorevole italiano ?
Qusta non è una lettera aperta, non ha bisogno di risposte.
Questo testo non ha bisogno di risposte, quello che ho da dire lo ho detto in maniera chiara, quello che auspico è che anche lui usi chiarezza con i sardi, cosa che finora non è avvenuta.








domenica 8 novembre 2015

Risvegliata

Risvegliata.
(sottotitolo : da quale pulpito vengono certe prediche).
Le catalogazioni non mi piacciono, ma faccio presente a chi crede di essere risvegliato/A, che per esserlo non basta aver capito la società, è necessario capire prima di tutto se stessi/E
E soprattutto avere la bontà di considerare che il fastidio che sente sui propri occhi non è, come erroneamente crede, la classica pagliuzza, ma trattasi di enorme trave.

sabato 7 novembre 2015

Farm Ville

Farm Ville
Ancora esiste qualcuno che crede che il salto quantico sia una nuova disciplina sportiva, paragonabile a quella specie di gioco di bocce che si pratica sul ghiaccio, quella che la tv sponsorizza grandemente ad ogni olimpiade, come se fosse lo sport nazionale dello sportivissimo popolo (?) italiano.
Ancora esiste chi preferisce rimbecillirsi giocando a crush saga, piuttosto che ascoltare una conferenza di Silvano Agosti.


giovedì 5 novembre 2015

I vertici del M5S












Si parla dei vertici del M5S.
Saremmo nel giusto se dicessimo che il vertice della pirmide del M5S è al servizio della mondializzazione fetente e globalista ? 
Penso proprio di SI. 
Saremmo nel giusto se affermassimo che il M5S è nato per parzializzare rabbie sacrosante, e impedire ogni forma di rivolta contro questo sistema iniquo e truffaldino? 
Saremmo nel giusto se affermassimo che il M5S è il partito o movimento più ambiguo di tutto il sistema marcio-parlamentare di questa ridicola nazione? 
Si, penso che saremmo nel giusto. 
E se affermassimo che il M5S , non certo alla sua base, ma riferito ai vertici, è il supporto, in italy, più importante alla creazione del nuovo ordine mondiale? 
Penso proprio di SI. 
Il M5S è il partito più elitario e contrario al bene della gente che esiste in questa barzelletta di nazione.

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Adesso sicuramente verrò attaccato dai militanti, in maniera preventiva dico che loro sono "puliti", ma plagiati.
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mercoledì 4 novembre 2015

farm ville & C°



Farm ville & C°
Su fb ci devo essere, per il mio impegno verso i due quotidiani coi quali mi onoro di collaborare, e per le numerose pagine che gestisco, mie e del Movimento, ma credetemi, mi sto stufando di rispondere a gente che non ha nessuna intenzione di informarsi autonomamente, da ora in poi, se proprio mi faccio coinvolgere nei commenti, la mia risposta più frequente sarà jolao77.blogspot.com , e buonanotte al secchio e a tutto il suo contenuto, la pappa pronta non è più disponibile, invece di giocare a crusch saga o a farm ville, o come diavolo si chiamano, poggiate il sederino sulla sedia e informatevi, ne ho le scatole piene di colmare le vostre lacune, buona fortuna.
E voi, toglietevi il casco di fonte alla gente, e rimettetelo solo quando andate ad arrestare i veri nemici della democrazia, nei palazzi del potere, e delle sue collusioni.
marianoabis
 

Is visioneris







Is visioneris
Is visioneris, ecco, i neologismi (ismi) esistono e vengono coniati in tutte le lingue del mondo, i puristi storceranno il naso, o si tapperanno le orecchia, ma così è.
Per una volta traduco dall'italiano, la mia prassi comune è fare il contrario.
Parlo limba, ragiono in limba, ma sono costretto a scrivere in italiano, per ovvie ragioni, avendo a disposizione questo sito, che, scritto in italiano, può essere tradotto automaticamente in tantissime lingue.
E meno male che non riconosce il sardo, altrimenti ne vedremmo delle belle, ma meglio così.
Si parte dalla neo parola italica visionalismo, oddio, che io sappia gli ismi, in lingua sarda non esistono, mi viene spontaneo tradurre con il termine visioneri, che tra l'altro, mi piace molto di più.
E se i visionalisti hanno delle caratteristiche che ho già esplicitato tempo fa, is visioneris hanno una qualcosa in più, riferibile alla nostra cultura, che nella prassi comune è considerata dominata, ma che il sottoscritto reputa potenzialmente dominante.
Mi si scrive:

Io posso capire il suo orgoglio di essere sardo, ma mi sembra un po' azzardato fare un affermazione del genere. 
Quasi tutte le lingue cosi' chiamate indoeuropee si sa da dove provengono. 
La sua affermazione non l'avrebbe fatta neanche Gramsci che era uno studioso, un linguista ed un glottologo.

Qui stiamo rasentando un paradosso.

In Europa ci sono tre lingue misteriose: Il basco, il finlandese e l'ungherese.

Non si conosce l' origine.

Il sardo gia' e' suddiviso in campidanese, logudorese, nuorese e gallurese, che come il corso e' piu' o meno italiano.

Fino ad ora non hanno trovato una antica lingua Sarda scritta, e quella parlata si è evoluta con quella dei colonizzatori.
La sua affermazione e' una sviolinata.
Naturalmente non è il caso di approfondire questi suoi ragionamenti, espressi da un perfetto incompetente, la risposta logica, è postare qualcosa di già scritto su questo sito, oppure invitarlo a visitarlo, molte volte ad affermazioni del genere scrivo : jolao77.blogspot.com
Non è il caso di perdersi in chiacchiere.
Quello che dobbiamo dirgli, è già stato scritto, perchè perdere tempo?
E che diamine !
Visioneris, in giro, (giustappunto ) ce ne sono pochini pochini.
Gli altri vorrebbero che mettessimo a loro disposizione le nostre conoscenze, costate tempo e fatica, mentre loro, nel momento in cui noi leggevamo anche per essi, giocavano a crush saga.
Però, con tutto il nostro impegno rivolto alla conoscenza, capiamo all'istante chi abbiamo di fronte, e siamo dei tipi intrattabili, non sopportiamo banalità o affermazioni inesatte, o offese, che vengono per lo più da perfetti disinformati, o da gente vuota che crede di poter salire impunemente in cattedra con noi.
Riusciamo a leggere, tra due righe scritte da loro, tutte le miserie che albergano tra i loro neuroni asfittici.
Questo riguardo alle scritture di gente che non conosciamo assolutamente, per chi conosciamo di persona, la pratica di capire al volo è per lo meno automatica.
Capiamo, dai loro rispettivi ragionamenti, cosa si sono detti esattamente, i copia incolla intercorsi, riusciamo a individuare persino le parole non dette, ma comunicate in qualche maniera.
Riusciamo a intercettarne i pensieri.
Gente noiosa, a volte, anche se apprezzata.
Eh beh, loro saranno pure ischidados, ma devono ancora compiere lunghi e faticosi percorsi per diventare visioneris.
E non è detto che ci riescano, servono competenze, controllare e memorizzare date, avvenimenti, contestualizzare, parzializzare o generalizzare, a seconda dell'incombenza, servono conoscenze (mai gratuite ) di elementi di simbologie e numerologie, e quel qualcosa che fa spaziare la mente, e che non tutti hanno, in conclusione posso affermare che non è da tutti, nonostante l'impegno, diventare ( o nascere) visioneris.
Serve un dono, se non lo si è ricevuto, è tutta fatica sprecata.
E' un dono, ma è anche una conquista.
E siccome capiamo al volo, ci possiamo permettere, a volte, di essere impulsivi, fermo restando che la regola del tre, per noi non esiste.
Maledette frasi pre confezionate.
Alla prima si perdona, alla seconda si ragiona, alla terza si bastona.
Sappiamo essere anche pazienti, se il gioco vale la cosiddetta candela ( maledette frasi fatte !)
Per noi, che abbiamo letto qualcosa circa la numerologia, ahimè estrapolata da pratiche non certo popolaresche, ma elitarie, oserei dire massoniche, vige la regola del sette.
Per sei volte si subisce, si cerca di far capire che una certa frase dà fastidio, che non la accettiamo, che non è elegante, nè pertinente, che risulta ingombrantemente offensiva, e per chi non è almeno ischidado, viene in salita coglierne il significato intrinseco, o la portata dirompente di quello che potrebbe generare.
.
Occhio alle date, e ai numeri, per noi sono importanti, per voi non visioneris non lo so.




















martedì 3 novembre 2015

il "buon" sandro







Il "buon" sandro.

Allora, signora, ho capito che lei è una ammiratrice di pertini (minuscolo )
Non crede che pertini concesse la grazia ad un capo partigiano che trucidò e tradì 22 partigiani ? 
Non fa niente signora, non è importante che lei ci creda o no.
Non crede che pertini andò a piangere sul cadavere di tito, che infoibò 30000 italiani? 
Non fa niente signora , non è importante che lei ci creda o no,
Non crede che pertini non andò MAI a piangere sulle foibe dove sono stati trucidati 30000 italiani da partigiani rossi e milizie slave?
Non fa niente signora, non è importante che lei ci creda o no.
Non crede che pertini firmò la separazione tra la banca d'italia e lo stato, che portò al disastro dell'euro?
Non fa niente signora, non è importante che lei ci creda o no; io nel post ho circostanziato quello che ho scritto, lei mi ha solo detto che spargo letame, chi dei due, tra me e lei, è quello che non cerca il dialogo, o sparge letame ?






La signora si esprime così : " Non è buttando fango sugli altri che diventiamo migliori ! "

A parte il fatto che non mi interessa, in questo tipo di società, essere migliore, in quanto mi interessa molto di più "migliorare", le dico che il fango ha molte funzioni, oltre a sporcare chi è già sporco di suo, può servire, se usato in modo appropriato a "fare i fanghi", ha sentito mai parlare del potere CURATIVO dei fanghi, signora ?












lunedì 2 novembre 2015

Limba e sue origini

Limba e sue origini. (Secondo quanto ho capito dagli insegnamenti di un patriota professore glottologo, che fa dell'impegno per la sua lingua una necessità per trasferire, justamente, orgoglio al suo popolo).
Mi ha sempre attirato la parola "ancestrale", forse la uso troppo spesso, spero non sempre a proposito. Non mi sono mai interessato in maniera specifica di limba, se non, lo ammetto, a infimi livelli. Frequentai un corso, in quel di sorres, che abbandonai quasi subito, quando capii che i due insegnanti, avevano intenzione di trasferirci più che altro concetti standardizzanti, e in definitiva avvilenti per il già acquisito. Quando sento odore di conformazione, standardizzazione, appiattimento verso l'infimo, sto con le orecchie bene aperte, per cogliere seppur minime tracce di concetti mondialisti o globalizzanti.