sabato 6 maggio 2017

Il "diritto all'"istruzione"

Rileggendo un testo che avevo preparato per una conferenza, mi rendo conto che in esso erano contenute le basi che danno vita a questo articolo.
In quel periodo mi interessavo di educazione, istruzione, e formazione, per conto di una istituzione che aveva ed ha, come fine principale, portare alla libertà la nazione sarda, e porre le basi per una iniziale gestione ottimale dello stato sardo.
Inutile scrivere di quanta rilevanza possa avere la scuola nella formazione di giovani vite.
Il testo in questione è questo >>> http://jolao77.blogspot.it/2016/02/cunferentzia.html
I giovani e i giovanissimi, sono paragonabili a delle spugne, assorbono tutto, se inculchi loro del bene, loro faranno del bene, se inculchi il male, saranno malvagi.
Se inculchi l'obbedienza, la maggior parte saranno obbedienti.
E' proprio il concetto di inculcare che è anni luce distante dal nostro modo di vedere la società.
A ben guardare, il "diritto" all'istruzione, così tanto declamato dalle oligarchie fetension, è equiparabile al "diritto" al voto, in entrambi i casi si sconfina nel plagio, o peggio, nel ridicolo. 
Come dico che se non esistesse la televisione, non vi farebbero votare, così dico che immettere concetti, mantra, modi di ragionare macchinosi, supportati e confacenti alle varie teorie fetenti (kalergi, gender, dulles), è fondamentalmente criminale, si instillano germi che non sono nè naturali, nè a beneficio delle libertà personali.

Ogni stato, ogni potere, ha bisogno di "cittadini" ubbidienti, soldati e tutori dell'"ordine" che devono solamente ubbidire, elettori plagiabili, giudici favorevoli al sistema, medici e giornalisti obbedienti ai loro albi professionali, sindacalisti che facciano gli interessi dello stato, e non della gente, politici o amministratori che non spergiurino la loro dichiarazione di obbedienza allo stato, docenti e ricercatori anche universitari, che fanno della ricerca all'omologazione la loro unica ricerca.
E se proprio ricerca scientifica ci deve essere, deve tener conto da chi è stata finanziata.
Le multinazionali e le fondazioni esistono proprio per questo, ingannare la gente sulla bontà dei loro prodotti.
Ogni sistema ha bisogno di gente pronta a mettersi contro chi cerca di farla ragionare, la logica, nelle scuole, è off limits, e il termine "democrazia" si spreca.

A completare e avvalorare l'opera scolastica, ci pensano poi le televisioni e l'informazione di regime.
A sfaldare le tesi scolastiche, così perennemente instillate nella mente dei discenti, non basta uno sparuto gruppo di volenterosi visioneris, prima che lottare contro il potere, essi dovranno combattere contro la stessa gente omologata.
Se non esistessero scuola e televisione, non vi farebbero votare. 

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