venerdì 28 luglio 2017

E' in atto un epocale cambio di paradigma.




Ogni essere vivente, all'atto della sua venuta in questa valle di lacrime (che però noi amiamo definire come il pianeta delle ridondanze), acquista automaticamente diritti e proprietà, che dovrebbe condividere con tutti gli abitanti del pianeta.
Non crediate a chi vi dice che ciascun essere umano nasce con un enorme debito, chi afferma questo non vi vuole bene, non viene in pace, ha un qualche interesse a mentire perchè questo mantra televisivo venga accettato.




martedì 25 luglio 2017

Incubo e risveglio

Dicono che raccontare i propri sogni sia una dimostrazione di stima e di affetto per l'interlocutore.

Oggi voglio raccontarvi quello di stanotte, penso che i miei amici meritino questo ed altro.

lunedì 24 luglio 2017

Il tempo del ritorno

E' tempo di riporre caschi e tute da operai, e indossare bermuda e infradito.
E' tempo di tornare.
E' tempo di non far morire esseri umani che vestono tute blu, si, ma è anche tempo di chiudere industrie assassine.
E' il tempo del ritorno.

Assemblee di contrada

Assemblee di contrada ( dai quaderni di Shardinyan Kingdom)

la fonte di questo video è >>> http://www.assembleesovrane.it/ 
Dai quaderni di Shardinyan Kingdom
Il sistema attualmente in uso dalla stragrande maggioranza degli stati, è il sistema delegativo-elettivo-parlamentare.
Esso è stato inventato dalle oligarchie, per far credere alla gente votante, che può decidere il proprio futuro, nel momento in cui inserisce un pezzo di carta segnata con matita copiativa in una scatola di cartone.
Al potere interessa che la gente creda di aver espresso sovranità, di aver deciso, ma chi decide realmente è chi conta i voti, chi decide realmente, al giorno d’oggi, non sono nè i "cittadini", e nemmeno i politici, ma strutture elitarie, lobbistiche, nascoste, i burattinai che indirizzano le scelte dei governanti.
Ciò è evidentemente un affronto alla intelligenza di chi ragiona con la sua testa, a chi invece ragiona come vorrebbe la televisione, e non ha nessuna intenzione di scoprire quale sia la vera e viva democrazia, partecipativa e meritocratica, sconsigliamo vivamente la lettura di questo testo.
Ci piace immaginare, al punto da esserne pressochè certi, che il popolo nuragico shardana, dal quale è nata ogni forma di civiltà occidentale, e forse planetaria, decideva per il proprio futuro in questa maniera: con le assemblee di contrada.
Nessuno veniva eletto, al massimo veniva scelto per acclamazione, ma nella stragrande maggioranza dei casi, chi avrebbe dovuto interessarsi del bene comune, veniva scelto per estrazione a sorte tra chi avesse dato la sua disponibilità.
Realmente sovrana in qualunque momento, era ogni assemblea di contrada, e di riflesso ogni singolo essere umano interessato al progresso della comunità; sarebbe ed è paradossale, che a scegliere, come succede ora, candidati ed eletti, siano persone disinteressate alla politica, parola nobile, ma ahimè, screditata da una manica di nullafacenti che si fanno chiamare politici, onorevoli, senatori, che hanno la sfacciataggine di autodefinirsi classe dirigente.
Votare ogni cinque anni è un paradosso inaccettabile, votare ogni cinque anni significa esercitare sovranità in un momento, e per lungo tempo subire decisioni, consentire cioè a profittatori di mettere radici incancrenite, di intrattenere rapporti continuativi con chi può foraggiarli per indirizzare le scelte, che a questo punto mi sembra evidente non andranno mai a favore della gente.
Impariamo una parola desueta, che è la base fondante di ogni sistema realmente democratico e realmente sano, incorruttibile, la parola è meritocrazia.

©marianoabis

domenica 23 luglio 2017

Stralci da una interessantissima discussione tra patrioti





Giampiero Zampa Marras
18 luglio alle ore 20:43 · 
***** In Sardegna è ormai giunto il tempo che tutti i movimenti indipendentisti, a prescindere dalla loro colorazione sociale e politica, nonché dal loro razzismo di destra o di sinistra, si uniscano

venerdì 21 luglio 2017

La scacchiera

Le iperboli ci sono sempre piaciute, così pure ci piace descrivere la realtà delle cose e degli avvenimenti in
maniera simbolica.

Immaginiamo che il pianeta terra sia una sconfinata scacchiera, la casella bianca va sempre a destra di chi gioca, per convenzione, e per una volta diventiamo anche noi convenzionali.

Sono schierati due eserciti, quello bianco e quello nero.

E si combattono tra loro, anche se non ce ne sarebbe bisogno, visto e considerato che il mondo è il pianeta dell'abbondanza, esistono risorse per tutti in gran quantità, bianchi, neri, fucsia, o vedi che siano.

giovedì 20 luglio 2017

Diritto interno VS diritto internazionale (Is sardus teninti abbisongiu de kumprendi.)

Jolao77 sarebbe interessato e curioso di stimolare risposte ad una decina di semplici domande rivolte a due esponenti di patrioti che agiscono per la libertà della sardegna.
Si potrebbe mettere a confronto un leader indipendentista, con un componente di un qualunque governo provvisorio di un qualunque movimento di liberazione nazionale.
Penso che le risposte che ne scaturirebbero sarebbero illuminanti, di modo tale che ogni sardo possa scegliere in tutta libertà di pensiero, se adottare il diritto interno italiano, con annesse elezioni, oppure non riconoscere giurisdizione italiana in terra di sardegna.
Sottoporrei loro, ragionando sul filo della logica, una semplicissima domanda su come porterebbero il popolo sardo alla libertà.


mercoledì 19 luglio 2017

Unione a tutti i costi

In terra di sardegna esiste una parola che al solo pronunciarla fa gonfiare il petto e riempie la bocca, parola usata come un mantra, specialmente tra gli "indipendentisti".
Quella parola puzza di imbroglio lontano un miglio. Quella parola è unione.
La gente è convinta che, per esorcizzare negatività imposte, più popoli o più organizzazioni, per riuscire a liberarsi dallo stesso aguzzino, abbiano bisogno di fare fronte unitario.

martedì 18 luglio 2017

Da zero a mille


Colonizzati, derisi, catalogati, catechizzati, invasi, spodestati, umiliati, plagiati, sfruttati, codificati, deportati, ripudiati, devastati, occupati, schedati, avviliti, screditati, democidati, tassati e tartassati, vilipesi e perseguitati, considerati banditi e delinquenti, presi di mira e bombardati, considerati rissosi e rivoltosi, ma anche invidiati e copiati.

Lo spirito universale

Vedo che si confonde la sacralità dello spirito universale, di cui ogni essere umano dovrebbe essere dotato, con il più bieco, stupido, oscuro, servile e plagiato mondialismo culturalmente imperante.


Certi argomenti non possono essere affrontati da chi ignora, (o non ha studiato) l'esistenza nel mondo, della fetenzìa criminale mondialista.

venerdì 14 luglio 2017

Antipatico

Me lo dicono i miei stessi amici > "Jòlao, sei antipatico, scrivi in maniera antipatica."
La cosa non mi dispiace, dimostra quanto meno di essere fuori dagli schemi, di avere una personalità particolare, di scrivere in maniera non immediatamente comprensibile a tutti, questo fatto è una arma a doppio taglio, da una parte non posso vantare di avere un consistente bacino di lettori, dall'altra resto dell'idea (antipatica, lo so) che le rivoluzioni non sono mai partite dalla base.
"Antipatico" perchè scrive testi troppo lunghi, ma nessuno è obbligato a leggerlo.
"Antipatico" perchè disumile, antipatico perchè pensa che l'umiltà venga usata per lo più come alibi.

lunedì 10 luglio 2017

Non servono parole, bastano le immagini



A volte una sola immagine parla più di centomila parole.
Doddore è stato ucciso dallo stato per questo, ma non solo, è stato ucciso anche dall'ascarismo congenito di certi capi-bastone e dei loro accoliti.




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Doddore Meloni non è morto, ci sta osservando.



domenica 9 luglio 2017

Meris in domu nosta. (Qualcuno ci sta osservando.)

La vicenda di questi mesi che ha visto il sacrificio di Doddore ridicolizzare, e sputtanare il pseudo stato italiano, secondo me è un formidabile spartiacque tra gli "indipendentisti" isolani.

Come direbbe il mio amico Gianni, "Doddore es su xibiru chi scerada su trigu e scartada sa palla".

Ai sardi che hanno a cuore la libertà della sardegna vorrei dire che Doddore non è morto, ma ci sta osservando speranzoso che i suoi messaggi siano stati recepiti, almeno dalla componente onorevole del popolo sardo.
I sardi che hanno a cuore la libertà della propria nazione, hanno sicuramente recepito i suoi molti messaggi, per tutti gli altri c'è la strada della fabbrica di fumo alla ricerca ossessiva di comode poltrone italiane.

mercoledì 5 luglio 2017

LE MIGLIORI MENTI





********* Su patryothe «Doddhore Meloni» est morthu pro sa Patrya Sarda, in sa totale indifferentzya de s'intrea galaxssya pseudu-indhependhentyxsta de gubernu et de opposixssyone, de sos sardyxstas, soberanyxstas, naxssyonalixstas, authonomixstas, dzonafrankyxstas, rujosmoryxstas et psardonyxstas,ki si sunt tyrados in daesegus pro bilesa, in loghu de falare in campu pro lu defenxsare in sa 'cumbacta' ki fiat faghendhe contra at s'Hixsthadu itallyanu.
-------------------------- Djohnpedru "Zampa" Marras
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Doddore, non ti ho conosciuto personalmente, ricordo solo che abbiamo avuto svariati battibecchi sia in pubblico, su questo pantano di social che tu definivi giustamente facebagassa, ricordo che abbiamo avuto scontri forse anche più duri in chat privata, ma nonostante questo di una cosa ero e sono certo > sei stato (e sarai) uno dei pochi personaggi degni di rappresentare la Migliore Gente Sarda, laddove ora ti trovi; uno dei pochi Grandi Sardi degni di essere ricordato nella Grande e Antica Storia della nostra terra.

Ho imparato ad avere stima per te, dai racconti dei tuoi Amici più vicini a te, dagli aneddoti abbastanza "poco palesi" che loro hanno voluto confidarmi, in particolare mi ha fatto piacere una impensabile rivelazione fatta da uno dei tuoi Amici più stretti, una rivelazione che mi fa pensare che se e quando grandi menti si unissero, invece che dividersi, la libertà per la tua gente sarebbe così vicina che potrebbe essere toccata con le mani.

Che il tuo esemplare sacrificio, estremo sacrificio, sia da stimolo per le migliori menti sarde a trovare insieme soluzioni per la nostra terra, non servono molti sardi, per questo, della maggioranza di essi, mi dispiace scriverlo, possiamo farne a meno, serve la sinergia coraggiosa delle menti Giuste!
Chi sa terra ti siat lebia, Doddore!
Le mie condoglianze ai familiari e agli Amici e parenti più stretti.
©marianoabis











martedì 4 luglio 2017

Non ci nutriamo di ISMI




A chi ci accusa di separatismo, indipendentismo, irredentismo, autonomismo, zonafranchismo, isolazionismo, e compagnia cantante, diciamo con forza che si sbagliano di grosso.
A chi ci accusa di nazionalismo, diciamo che parzialmente, molto parzialmente, ci hanno azzeccato.
Ma il nazionalismo che intendiamo noi è ben diverso, sia nella sostanza che nei fini, a quello comunemente descritto.
Perchè il nazionalismo comunemente descritto, porta alla solitudine, alla pressochè totale autarchia, anche se essere autarchici in ambiti completamente circondati dalle ingerenze delle fetenzìe, è cosa buona e giusta.
Ma siamo comunque idealmente aperti al mondo.
Al mondo dei popoli che cercano libertà, al mondo positivo delle libertà individuali e collettive, al mondo che riconosce le proprie radici,  al mondo che riconosce come unico diritto la legge naturale e universale.
Precisiamo con forza che se pure raggiungessimo la libertà essendo geopoliticamente circondati dal male delle fetenzìe, dell'atlantismo, del sionismo imperante, non avremmo ancora concluso il nostro compito, saremmo semplicemente all'inizio del percorso.
Però avremmo fatto un rilevante passo in avanti nel liberarci dal dominio mediatico fetente, potremmo in tal modo far crescere le nuove generazioni in modo libero e naturale, per sviluppare, col tempo, il disincatenamento dai paradigmi dominanti, ci saremmo liberati dalle scorie malefiche e macchinose che le oligarchie impongono a cervelli poco elastici.
Una scuola etica, autoformazione personale, e corrette informazioni a tutto campo, farebbero il resto.
Sappiamo che pure in questi ambiti attuali, pesantemente influenzati dai malefici elitari, nascono e crescono sempre più bimbi indaco, chissà che questo fatto possa diffondersi in maniera esponenziale, in presenza di vera libertà, sarebbe il toccasana per l'invasione planetaria della consapevolezza che nasciamo liberi, e che liberi dobbiamo e vogliamo restare, a dispetto di chi ci vorrebbe incatenati, riconoscere le catene che ci limitano è il primo passo, il secondo sarà l'atto di spezzarle.
La nascita di questa positiva consapevolezza, dovrà essere attuata, in ogni caso, da ciascuno di noi, o comunque da una parte rilevante della gente, e quando si sarà diffusa in tutto l'universo, potremmo finalmente pensare di abbandonare ogni forma di nazionalismo, ogni forma di ismo.  
©marianoabis













domenica 2 luglio 2017

Jòlao Antipatico

Sul mio profilo social, accanto al mio nome, c'è scritto Jòlao Antipatico, Jòlao di nome, e Antipatico di cognome, diciamo pure della discendenza Antipatico.