martedì 4 luglio 2017

Non ci nutriamo di ISMI




A chi ci accusa di separatismo, indipendentismo, irredentismo, autonomismo, zonafranchismo, isolazionismo, e compagnia cantante, diciamo con forza che si sbagliano di grosso.
A chi ci accusa di nazionalismo, diciamo che parzialmente, molto parzialmente, ci hanno azzeccato.
Ma il nazionalismo che intendiamo noi è ben diverso, sia nella sostanza che nei fini, a quello comunemente descritto.
Perchè il nazionalismo comunemente descritto, porta alla solitudine, alla pressochè totale autarchia, anche se essere autarchici in ambiti completamente circondati dalle ingerenze delle fetenzìe, è cosa buona e giusta.
Ma siamo comunque idealmente aperti al mondo.
Al mondo dei popoli che cercano libertà, al mondo positivo delle libertà individuali e collettive, al mondo che riconosce le proprie radici,  al mondo che riconosce come unico diritto la legge naturale e universale.
Precisiamo con forza che se pure raggiungessimo la libertà essendo geopoliticamente circondati dal male delle fetenzìe, dell'atlantismo, del sionismo imperante, non avremmo ancora concluso il nostro compito, saremmo semplicemente all'inizio del percorso.
Però avremmo fatto un rilevante passo in avanti nel liberarci dal dominio mediatico fetente, potremmo in tal modo far crescere le nuove generazioni in modo libero e naturale, per sviluppare, col tempo, il disincatenamento dai paradigmi dominanti, ci saremmo liberati dalle scorie malefiche e macchinose che le oligarchie impongono a cervelli poco elastici.
Una scuola etica, autoformazione personale, e corrette informazioni a tutto campo, farebbero il resto.
Sappiamo che pure in questi ambiti attuali, pesantemente influenzati dai malefici elitari, nascono e crescono sempre più bimbi indaco, chissà che questo fatto possa diffondersi in maniera esponenziale, in presenza di vera libertà, sarebbe il toccasana per l'invasione planetaria della consapevolezza che nasciamo liberi, e che liberi dobbiamo e vogliamo restare, a dispetto di chi ci vorrebbe incatenati, riconoscere le catene che ci limitano è il primo passo, il secondo sarà l'atto di spezzarle.
La nascita di questa positiva consapevolezza, dovrà essere attuata, in ogni caso, da ciascuno di noi, o comunque da una parte rilevante della gente, e quando si sarà diffusa in tutto l'universo, potremmo finalmente pensare di abbandonare ogni forma di nazionalismo, ogni forma di ismo.  
©marianoabis













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