mercoledì 19 luglio 2017

Unione a tutti i costi

In terra di sardegna esiste una parola che al solo pronunciarla fa gonfiare il petto e riempie la bocca, parola usata come un mantra, specialmente tra gli "indipendentisti".
Quella parola puzza di imbroglio lontano un miglio. Quella parola è unione.
La gente è convinta che, per esorcizzare negatività imposte, più popoli o più organizzazioni, per riuscire a liberarsi dallo stesso aguzzino, abbiano bisogno di fare fronte unitario.
Parliamo di sardegna, per parlare del colonizzatore di turno ci sarà tempo e modo, specificando che il colonizzatore non è necessariamente la "repubblica italiana".
Paradossalmente, per quel che mi riguarda, penso che unire in un fronte comune organizzazioni dissimili sia un errore grottesco, paradossalmente viene usata la parola unione, ma quella parola porta alla disgregazione, e alla ridotta operatività.
Da più parti sento voci che implorano codificazioni, integrazioni, su uno dei temi fondamentali della nostra identità di popolo.
Da più parti sento voci  che vorrebbero creare, con la scusa dell'unione, una lingua comune e ufficiale per il sardo.
Da più parti sento come un mantra, la parola unione per assemblare partiti e movimenti che si autodefiniscono indipendentisti.
La galassia indipendentista, in terra di sardegna come altrove, è composta da troppe componenti dissimili.

Esistono partiti e partitini che fanno solo fumo, distrazione, esistono partitini foraggiati da chi vorrebbe tenere la nazione sarda in stato di stallo. 
Sono quelli che dicono che tutto è pronto per lotta di liberazione, ma il fatidico momento dell'azione non arriva mai.
Intanto nascono come funghi dopo la pioggia e il sole, una miriade di nuovi partiti e movimenti, e molti di essi affermano che sono nati per unire.
Ma esistono anche partiti indipendentisti sinceri, e autenticamente sardi, senza alcun collegamento con roma.
Per quanto mi riguarda, penso che una fondamentale distinzione occorra farla.

La distinzione è doppia, e separa partiti e movimenti sinceri e autenticamente sardi, da chi dimostra di fare solo fumo, l'altra distinzione è tra chi adotta il diritto interno italiano, e chi non riconosce giurisdizione italiana in terra di sardegna. 
Ben venga la sinergia fattiva, e finanche l'unione, tra partiti indipendentisti sinceri e onorevoli.
Ben venga la sinergia fattiva, e finanche l'unione tra movimenti di liberazione sinceri e onorevoli.
Ma tra chi partecipa alle elezioni italiane, e chi disconosce il diritto interno italiano in terra di sardegna, non può esistere unità, semmai una sorta di sinergia su temi fondamentali che riguardano la libertà e il benessere della nostra nazione.
Ricordiamoci sempre che le oligarchie hanno due strategie, disunire quello che sarebbe giusto unire, e unire quello che non può essere unito.
©marianoabis

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