domenica 7 febbraio 2016

Cunferentzia


CUNFERENTZIA
Salve a tutti, sono mariano abis, mi sto interessando di problematiche scolastiche, educative e formative. Penso che anche a voi sia capitato di dover risolvere una situazione complicata, apparentemente senza vie di uscite, e per giorni non riuscite a trovare soluzioni, poi, all’improvviso, una mattina, la strada si presenta sgombra, percorribile in tutta sicurezza.
Abbiamo ricevuto una folgorazione mentale, si è concretizzata in un attimo la soluzione, e non riusciamo a capire se sia stata generata da un ragionamento oppure sia apparsa spontaneamente.
A me capita così, ragiono meglio appena alzato, la mente è predisposta a fornire sia soluzioni che intuizioni.
Un motivo a tutto questo deve pur esistere, il sonno ci ha liberato dalle scorie della giornata precedente, ci ha sciolto da una parte delle convenzioni sociali, pronte però, purtroppo, a materializzarsi di nuovo nel corso della giornata.
Così è un bimbo, equiparabile ad un adulto appena alzato, riposato nello spirito e nel fisico, e pronto ad affrontare una nuova giornata, un bimbo al quale non sono state fornite ancora istruzioni, codici o imposizioni, egli ragiona in maniera autonoma, secondo la sua personalità.


La scuola italica, e la scuola in generale, ha una sola funzione, e non è quella di insegnare la storia o la geografia, la sua funzione è quella di conformare le persone, in modo da creare una popolazione che si inserisca senza problemi nel circuito produttivo e sociale che loro hanno pianificato.
Loro non vogliono problemi, vorrebbero un esercito di individui spersonalizzati, intruppati e obbedienti.
E così, fin dai primissimi anni di vita scolastica di un bimbo, è tutto un continuo livellare personalità, conformare, fornire soluzioni e concetti, inculcare nozioni e comportamenti che non disturbino il normale scorrere della prossima appartenenza alla vita sociale e lavorativa.
Un fornire codici, paletti, indirizzare, formare recinti mentali duraturi.
Dal punto di vista dell’organizzazione lavorativa, ciò è un bene, è come formare un esercito di laboriose formichine che non hanno altro scopo nella vita che costruire e realizzare.
Ma l’essere umano non è una formica, e lo scopo della sua vita non è il lavoro, lo scopo della sua vita non è lo stipendio, o il profitto, essi sono dei mezzi, ma non sono il fine ultimo della nostra esistenza.

Ci hanno fatto credere che siamo al mondo per costruire, ma non è vero, siamo al mondo semplicemente per spendere la nostra esistenza alla ricerca della felicità, della gioia, per il piacere di mettere al mondo la continuazione di noi stessi.
Mettere al mondo non vuol dire indirizzare, non vuol dire educare, non vuol dire istruire, e nemmeno insegnare o formare, mettere al mondo vuol dire trasmettere al proprio figlio, tramite l'esempio, la consapeolezza che la vita va vissuta con onore.
Mettere al mondo significa lasciar libero nostro figlio di esprimere la sua personalità, nostro figlio non è né di noi genitori, né tanto meno della nazione di cui fa parte, è se stesso e basta.
Non è l’emanazione di niente e di nessuno.
Il ruolo dei genitori e della scuola non è fornire concetti e soluzioni, i quali devono essere la risultanza del libero pensiero di ciascun individuo, della sua sensibilità, tenendo ben presente che concettualmente non ci può essere nessuno al di sopra di lui, nessuno che lo indirizzi, nessuno che gli tracci strade o percorsi, in buona sostanza, nessuno che lo limiti, o lo spinga.
So che la prossima affermazione che farò, potrebbe non trovare il consenso di buona parte di questa assemblea, ma affermo con convinzione che il ragazzo non dovrebbe subire nessun tipo di condizionamento almeno fino ai dieci anni di età, fino ad allora dovrà solo giocare e scoprire, affinare in maniera naturale le sue particolarità, e imparare solo a leggere e scrivere e far di conto, niente altro, ciò è necessario e sufficiente.

Confrontarsi per esprimere appieno la sua personalità, la sua genialità, l’estro, lo spirito artistico e comunicativo, l’arte di stare al mondo come individuo sovrano, un popolo non è sovrano se i suoi componenti sono dei soggetti costruiti ad hoc, per i bisogni della società, ciascuno di noi deve porsi al di sopra dello stato, e lo stato deve unicamente servire e organizzare la collettività, ma non può intervenire sulla libertà espressiva di nessun individuo, non siamo cittadini da rendere utili all'occorrenza, non siamo nati per essere sudditi, e nemmeno per ragionare con le possibili teorie imposte dal sistema.
E concludo dicendo che le classiche materie oggi insegnate, non sono assolutamente importanti quanto una materia che non esiste nella quasi totalità delle scuole, una disciplina che ritengo sia indispensabile istituire, una materia che anche della vita sociale e politica è completamente latitante, la logica..
Ho terminato, grazie dell’attenzione.


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Hello everyone, sorry if I speak a foreign language, I am Marian abis, I'm interested in school issues, educational and training. I think you too have had to solve a complicated situation, apparently without ways of exits, and for days you can not find solutions, then, suddenly, one morning, the road is clear, passable in all safety. We received a mental shock, the solution was realized in a moment, and we can not understand if it was generated by reasoning or appeared spontaneously.
This happens to me, I think better as soon as I get up, the mind is predisposed to provide both solutions and intuitions. A reason for all this must exist, sleep has freed us from the waste of the previous day, has freed us from social conventions, but unfortunately, ready to materialize again during the day. So it is a child, comparable to an adult just raised, rested in spirit and body, and ready to face a new day, a child who has not yet been given instructions, codes or impositions, he reasons independently, according to the his personality. The Italic school, and the school in general, has only one function, and is not to teach history or geography, its function is to conform people, so as to create a population that fits smoothly into the circuit. productive and social that they have planned.
They do not want problems, they would like an army of depersonalized, intertwined and obedient individuals. And so, from the very first years of a child's school life, it is all a continuous leveling personality, conforming, providing solutions and concepts, inculcating notions and behaviors that do not disturb the normal flow of the next belonging to social and working life. A supply of codes, posts and long lasting mental fences. From the point of view of work organization, this is a good thing, it is like forming an army of laborious little ants that have no other purpose in life than to build and carry out. But the human being is not an ant, and the purpose of his life is not work, the purpose of his life is not salary, or profit, they are means, but they are not the ultimate goal of our existence.
They made us believe that we are in the world to build, but it is not true, we are in the world simply to spend our lives in search of happiness, joy, for the pleasure of bringing to the world the continuation of ourselves. Putting to the world does not mean directing, it does not mean educating, it does not mean educating, nor teaching or training, putting into the world means transmitting to one's child, by example, the awareness that life should be lived with honor. To put to the world means to let our son free to express his personality, our son is neither of us parents, nor of the nation of which he is a part, he is himself and nothing else.
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Traduzione di 
 Hensley Cameron, che ringrazio 


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