lunedì 8 agosto 2016

Recidiva

La grande mentitrice è eternamente recidiva.
Ancora una volta propina alla gente la favoletta che ciascuno degli italiani è debitore di circa 40.000 euro, per via del supposto debito pubblico.









Resta il dato di fatto che nessuno degli italiani ha firmato o ricevuto alcunchè, di quei denari.
E allora chi sono i veri debitori, se di debitori si vuol parlare, dato che il fantomatico debito pubblico è una truffa per tenerci buoni?

Un popolo debitore è, per definizione (mia), in assetto di calma forzosa e forzata, ad ogni passo che fa in direzione della libertà, gli viene ricordato che prima deve pagare il debito.
La gente non ha firmato un bel niente, che il supposto debito lo paghino i governanti, i veri responsabili di questa devastazione della società.
Loro, i governanti, non rappresentano la gente, rappresentano solo se stessi, e le oligarchie che li comandano.
Ci propinano la favoletta che le imposte servono per pagare i servizi, salvo richiedere ai cittadini (eterni debitori, eterni pagatori) di contribuire profumatamente alla messa in atto di quei servizi.
 
Ma insomma, decidetevi, fate pagare imposte per fornire servizi agli italiani, e poi spedite a ciascuno di loro conti salati?
Sembrerebbe che gli italiani siano nati per pagare, pagare sempre, come delle pecore da tosare e mungere.
Chiedono agli italiani, persino di pagare canoni per un servizio, quello televisivo, pianificato per imbrigliare e disinformare la gente.
E siccome la grande mentitrice è al servizio esclusivo delle oligarchie, e non della gente, i canoni, le imposte, i balzelli, le tasse, eventuali sanzioni, che le paghino le oligarchie.
Per il fatto che ogni italiano è iscritto all'anagrafe, lo stato, nel corso degli anni, ha emesso dei titoli per ciascuno di essi, per un valore che qualcuno, verosimilmente, ha quantificato in circa due milioni di euro.
O ci rendete quei soldi, o noi iniziamo la nostra giusta disobbedienza civile e fiscale, in attesa di scprire se le oligarchie continueranno a pretendere il pagamento di un presunto debito, che è detestabile, e quindi non va pagato.

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